La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      ponente, un altro isolotto : Gruiza, sul quale in tempo di pace è acceso un faro. Nella notte sul 10 giugno, alle 3.25, a una diecina di miglia da Gruiza navigavano dirette verso sud, e quindi in mare aperto, due grosse corazzate austro-ungariche scortate da dieci cacciatorpediniere. L'entità della scorta era un indice non dubbio della importanza delle navi. Esse, difatti, nell'oscurità della notte presentavano nel profilo caratteristiche spiccate: due fumaioli, due alberi, quello di prora sottile e molto ravvicinato al fumaiolo più prodiero. Erano quindi due "dreadnoughts" nouglits" che rimanevano alla nostra nemica, l'Austria. (Ssent Tstvan, Prinz Evgen, TegettJioff, Viribus U-nitiss 22.000 tonnellate, 12 cannoni da 305, 12 cannoni da 150, 18 cannoni da 70, 4 lanciasiluri, velocità 21 nodi, equipaggio 970 uomini.) Le due navi lasciavano Pola molto probabilmente perchè quella potente base non era più considerata un rifugio sicuro, poi che nostre siluranti vi erano ripetutamente penetrate. Si dirigevano su Cattaro.
      Con ogni cautela, fortemente scortate e protette dalle tenebre, le due "dreadnoughts" lasciarono Pola verso la mezzanotte e, per non avventurarsi di notte negli stretti e tormentosi canali dell'arcipelago dalmata che un ardimentoso nemico aveva potuto insidiare con mine, ed anche per non stare troppo tempo in mare e quindi più esposte alle minacce di un nemico vigile — chè, per raggiungere subito quei canali, avrebbero dovuto contornare l'Istria e risalirla fino al Quarnero allungando di molto il cammino — tennero una volta tanto il mare al largo, fidando dell'oscurità per non essere scorte, e probabilmente con l'intenzione di gittarsi. al rompere del giorno, a ridosso delle isole e con più sicurezza proseguire.
      Siluranti italiane perlustravano il mare a scopo di vigilanza o di eventuale offesa. Una sezione delle più piccole fra esse, comandata dal capitano di corvetta Luigi Rizzo, l'eroe dell'impresa di Trieste, si disponeva, secondo gli ordini, a far ritorno alla sua base quando vide i fumi sospetti. Senza esitazione alcuna mosse loro incontro, pur sapendo che certamente a-vrebbe incontrato forze nemiche superiori. Riconobbe trattarsi delle due poderose navi di battaglia circondate da una forte scorta di cacciatorpediniere. TI
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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