La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
t'erti ai generali. Agli altri intervenuti, tutti appartenenti alla Terza Armata, fu offerto un esemplare in argento. La medaglia è un riuscito lavoro di conio finissimo. Al diritto ha il leone di San Marco con la scritta: Battaglia del Piave - Giugno-Luglio 1918 — al verso ha una vittoria che dispensa ghirlande ed in rilievo le parole Terza Armata col motto del duca: Fino alla meta.
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In lina di queste solenni giornate di premiazione nelle (piali lo stesso nostro Ee appuntava sul petto dei premiati le medaglie, successe questo grazioso e-pisodio.
Nel consegnare la medaglia d'argento all'ardito Fontana, un saldo giovanotto di Breganze, il Ee gli vide sul petto altri tre nastrini azzurri: due medaglie d'argento e una di bronzo. Il Ee lo guarḍ negli occhi con lieta sorpresa, gli tese la mano, poi toccando i nastrini delle medaglie gli chiese:
— Dove le hai prese? Che cosa hai fatto?
E l'ardito, dirittissimo sull'attenti, rispose al Ee:
— Ho fatto una quantità di cose!
Il Ee sorrise, ripetè la frase ai generali vicini e appuntando la quarta medaglia al petto del valoroso gli disse con paterno affetto parole di bontà e di elogio, e strinse nuovamente la mano dell'ardito che aveva fatto una quantità di cose.
La frase era tipica. Tutti gli arditi di queste truppe d'assalto avevano fatto "una quantità di cose", e si preparavano in quei giorni con un laborioso allenamento e con saldissimo cuore a farne un'altra infinita quantità.
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