La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
che (19 in prima linea, 5 in seconda) ; e precisamente; 8 divisioni in prima linea e 3 ili seconda dal Brenta a Pederobba ; 7 in prima linea e 2 in seconda linea da Pederobba ai Ponti della Priula ; 3 in prima linea dai Ponti della Priula a Ponte di Piave. Nelle retrovie nemiche erano disponibili 10 e mezza divisioni di riserva, fatte avvicinare alla fronte in previsione del nostro attacco, di cui qualche indizio era, all'ultimo, inevitabilmente pervenuto al nemico e facilmente spostabili dall'uno all'altro settore grazie alla via d'arroccamento Trento-Feltre-Belluno. Complessivamente il Comando austro-ungarico poteva opporre direttamente e immediatamente alla nostra offensiva una massa di 33 divisioni e mezza, senza indebolire alcun settore della fronte, conservando nei settori non attaccati un complesso di 30 e mezza divisioni.
Divisioni eccellenti, in prevalenza costituite di elementi tedeschi o magiari, guarnivano i capisaldi, i pilastri della fronte d'attacco; tali erano la 40a divisione Honved (Col Caprile), la 42a Honved (Prasso-lan), la 13a Schutzen e la 17a (Solarolo), la 50a (Spi-noncia), la 20a Honved e la 31a (Stretta di Quero), la 41a e la 51a Honved (alture di Susegana), la 29a e la 7a (regione delle Grave), la G4a e la 70a Honved (a nord di Ponte di Piave).
La sistemazione difensiva nemica era formidabile: a linee successive nella regione del Grappa dov'era favorita anche da posizioni dominanti; a fasce di combattimento secondo il sistema detto "della difesa elastica" lungo il Piave. Tali fasce di combattimento, formate da centri di resistenza disseminati secondo le accidentalità del terreno e in modo da appoggiarsi a vicenda, si raggruppavano in due posizioni successive: la prima profonda circa due km. a partire dalla sponda sinistra del Piave, coperta da trinceramenti avanzati sulle Grave di Tapadopoli, aveva il nome di Ivaiser-stellung (posizione dell'Imperatore) : la seconda, situata a circa 3 km. più indietro si chiamava Konigstellung (posizione del Re).
Mitragliatrici, cannoncini da trincea, bombarde in grandissima quantità costituivano insieme con gli altri mezzi di offesa del fante — il fucile e le bombe a mano — l'armamento e la difesa immediata delle opere nemiche.
Potenti masse di artiglierie — in totale oltre 2000
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