La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
prigionieri e 24 cannoni vènivano complessivamente catturati dalla 10a Armata.
Nella notte del 28 si lavorò senza posa a riattivare i ponti interrotti lottando contro tutte le difficoltà create dalla pioggia che aumentava il volume e la velocità delle actpie e dal nemico che aveva intensificato il fuoco delle proprie artiglierie ed il tiro con proiettili a gas ed a pirite. Anche in questa seconda notte l'YIII Corpo d'Armata non riuscì a gittare alcun ponte sulla sua fronte fra Falzè e Nervesa. Veuiva così a prodursi una vasta soluzione di continuità oltre il fiume fra le truppe dell'8a Armata e quelle della 10a. Per colmarla e per agevolare il passaggio dell'VIII Corpo, al quale era affidata l'azione risolutiva su Vittorio, il Comando deir8a Armata aveva già disposto che altro Corpo di Armata, il XVIII, della propria riserva, passasse il Piave sui ponti della 10a Armata, per operare nella giornata del 28 dal fianco sinistro di questa in direzione sud-nord, puntando su Cone-gliano e venendo così a liberare in gran parte la fronte dell'VIII, in modo che questo potesse a sua volta effettuare sicuramente il passaggio nella notte successiva.
La mattina del 28 il XVIII corpo iniziava il passaggio a Salettuol sui ponti della 10a armata, pure interrottisi durante la notte e riattati a fatica ; e contemporaneamente nuove truppe della 12a e dell'Sa Armata (XVII e XXII corpo), passavano il fiume fra Pederobba e Falzè.
L'azione riprendeva su tutta la fronte.
Tutta la 12a armata attaccava a cavallo del Piave verso nord ; espugnava Alano sulla destra del fiume e le alture di Valdobbiadene (M. Pianar e M. Perlo) sulla sinistra ,e catturava qualche migliaio di prigionieri.
Intanto sulla fronte dell'8a armata le truppe del XXVIII e del'XXII corpo, passate per le prime oltre il fiume e rimaste ancora isolate per nuova rottura dei ponti, resistevano impavide a continui contrattacchi : le instancabili artiglierie le proteggevano dalla riva destra fulminando il nemico, e gli aeroplani le rifornivano viveri, cartucce, coperte.
Ma la tenacia di tutti vinceva la crisi.
Il XVIII corpo, riuscito a far passare oltre il fiume soltanto la Brigata Como e un reggimento della Bri-
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