La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
fronteggiare il 1° corpo d'armata (ala sinistra della 12" armata).
Nello stesso giorno 31 la 12a armata, proseguendo la sua avanzata oltre la stretta di Quero e la dorsale prealpina, raggiunse la sera il Piave tra Lentiai e Mei.
L'8a armata, compiendo la propria conversione a sinistra, vinta dopo 10 ore di lotta la resistenza avversaria al passo di S. Boklo, scese pur essa al Piave a oriente di Mei, conquistò la stretta di Fadalto, lanciò avanguardie verso Ponte nelle Alpi, occupò con colonne celeri il Pian del Cansiglio.
Fino dal,giorno 29-il Comando Supremo, delineatosi
10 sfondamento, della fronte nemica, aveva ordinato il passaggio sulla sinistra del Piave del Corpo di Cavalleria (Di^. 2a, 3a e 4a) assegnando ad esso il compito di prevenire il nemico ai passaggi del Tagliamento da Pinzano al mare, sia per precedervi le colonne avversarie- in ritirata, sia per impedire la distruzione dei ponti.
jlI giorno 31 il Corpo di Cavalleria, agli ordini di S. A. li. il Conte di Torino, vinte ostinate resistenze di reparti avversari, si irradiava nella pianura oltre
11 fronte della 10a armata. Già all'alba del 31, pattuglie dei lancieri Vittorio Emanuele (10°) e Milano (7°) entravano in Oderzo.
Il cedimento della fronte nemica, dopo lo sfondamento di Vittorio e il crollo del settore del Grappa, si propagava inesorabilmente da oriente verso occidente. Con l'occupazione della conca di Feltre il settore nemicò dell'altipiano di Asiago vacillava.
Fin.dal 24 ottobre, come è stato detto, la Ga Armata, che aveva nelle proprie file la 48a divisione britannica e la 24a divisione francese, aveva dato alla 4a armata l'appoggio fraterno e diretto di tutte le sue batterie aventi efficacia nella regione del Grappa e l'appoggio indiretto, ma importante, di una energica pressione sulla propria fronte mediante parziali ma continue ed ardite azioni di fanterie.
Il 28' ottobre, premuto da queste nostre azioni, e preoccupato degli avvenimenti che si svolgevano sulla sua sinistra, il nemico si sitirò sulla "winterstel-lung" (posizione invernale) già predisposta, ai margini del bosco di Gallio e sulle falde di M. Rasta e di M. Interrotto, abbandonando la conca di Asiago che
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