La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
zione dell'Alto Comando il generale Badoglio, sotto capo di Stato Maggiore, era stato investito della facoltà di comunicare le modalità di armistizio. Alle
10 di mattina del l.o Novembre il generale Badoglio accompagnato dal colonnello Gazzarra entrò in Villa Giusti.
All'ingresso della Villa un plotone di carabinieri a cavallo rese gli onori militari e la tromba per tre volte squillò l'attenti.
Il generale Badoglio entrò nel salone della Villa e trovò schierati innanzi a lui i plenipotenziari nemici.
Il generale Von Weber richiese senz'altro a nome del comandante supremo le condizioni di armistizio ed
11 generale Badoglio rispose che le avrebbe fatte conoscere nel pomeriggio per iscritto. Esse sarebbero state tali da impedire che la guerra potesse ricominciare. Parole brevi e recise la cui traduzione fu affidata ad un uomo che in quell'istante impersonava un martire: il capitano Trenner, cognato di Cesare Battisti.
D'accordo con le Potenze alleate furono dettate le condizioni che il Generale Diaz fece rimettere per i-scritto nel pomeriggio del l.o Novembre ai plenipotenziari.
Lo scambio dei telegrammi fra il Quartier Generale e l'On. Orlando a Parigi fu continuo e numerose conferenze vi furono al fronte fra i Generali Diaz e Badoglio e i ministri Bissolati e Zuppelli. Alla sera tre dei plenipotenziari chiesero di poter ritornare al Quartier Generale austriaco per comunicare il testo delle condizioni dell'Armistizio.
Nella notte del 3 novembre, dal fronte di Serravalle in quell'ora già sconvolto e superato, passando veloci in mezzo al tumulto della battaglia i messaggeri austriaci rientrarono in automobile a Villa Giusti e nella mattinata di domenica il generale Von Weber fece comunicare al Comando Supremo italiano che avrebbe apposta la sua firma alle dettate condizioni d'armistizio e nel pomeriggio del 3 Novembre in forma ufficiale, coi carabinieri di parata all'ingresso e col saluto della tromba giunsero a Villa Giusti il Generale Badoglio, il Generale Scipioni, il Colonnello Gazzarra, il Colonnello Maravigna e per la Marina il Comandante Accigni. Assisteva alla storica riunione anche il Capitano Trenner.
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