La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
/.loise ai era determinata, dando origine u comitati che trovarono una via d'accordo e costituirono un solo Fascio nazionale in cui entrarono liberali-nazionali, mazziniani ed anarchici. Fu da tale aggruppamento pubblicato un ardente manifesto.
Il 30 ottobre il Fascio concludeva un accordo per un'azione comune coi socialisti. In quello stesso giorno una falsa notizia fece precipitare gli avvenimenti ; a mezzodì si diffuse la notizia che navi dell'Intesa a-vevano occupato Fola e che erano in vista navi italiane all'altezza di Salvore. L'entusiasmo divampò: in piazza della Borsa si formò una colonna che avviandosi pel Corso, respinse le guardie di polizia armate. La città, come d'incanto, si pavesò di tricolori. Alle 17 si adunò la Giunta del Fascio, presieduta dall'avvocato Valerio, 11011 più podestà, ma sindaco di Trieste. I convenuti di fronte alla situazione si costituirono in Comitato di salute pubblica per assumere la direzione del movimento popolare. Da quel momento gli avvenimenti si svolsero con rapidità: il tricolore venne issato sulla torre del Municipio, il busto dell'Imperatore fu gettato dalla finestra, gli stemmi austriaci strappati dagli uffici governativi, soldati e guardie disarmati nelle vie. Ovunque si gridava: Viva l'Italia!
Alle (i p.m. il Comitato di salute pubblica inviò al Governatore imperiale, barone Fries Skener, una deputazione presieduta dal sindaco per chiedere la consegna dei poteri civili e militari, degli uffici, delle guardie armate, di tutto quello che era di austriaco nella città. TI Governatore rispose che avrebbe chiesto ordini a Vienna. Dopo alcune ore, di fronte a nuove pressioni, cedelte e la mattina del 31 ottobre consegnò al Comitato di salute pubblica gli uffici politici e amministrativi. Così terminò a Trieste la dominazione austriaca.
Nel pomeriggio del 3 novembre,, tutto il popolo di Trieste raccolto sulle banchine del porto apriva infine le braccia ai liberatori con manifestazioni di gioia delirante.
La squadra italiana di cacciatorpediniere partì nella mattinata da Venezia : erano VAndace, sul quale era imbarcato il generale Fetitti di Roreto. nominato dal Comando Supremo, governatore di Trieste, il f.a Musa, il Fabrìzi, il Missori, l'Orsini, l'Acerbi, lo Stocco e il Pilo.
A bordo dell'Audace stavano il tenente colonnello — 4S0 —
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