La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      vano bastare e sentii l'intervento dei marinai italiani altri gravi fatti sarebbero certamente accaduti.
      La notte dal 31 ottobre al 1° novembre in un motoscafo sette eroici cittadini di Fiume, usciti dalla città coii sotterfugi romanzeschi, si recarono a Venezia e presentatisi al Coniando della Piazza raccontarono la tragedia di Fiume, dissero, fra le lacrime, le sofferenze della città: brutalmente maltrattata, minacciata da orde croate venute dall'interno, la popolazione senza pane, senza medici, senza medicine. Il 30 ottobre il Comitato Nazionale Italiano aveva lanciato un manifesto col quale, in nome del diritto di autodecisione dei popoli proclamato da Wilson e dalle Nazioni dell'Intesa, Fiume veniva dichiarata città italiana. I sette fiumani messaggeri della volontà del paese erano venuti a invocare dall'Italia che non si lasciasse solo sperduto questo grande cuore della città italiana.
      Il Capo di Stato Maggiore della nostra Marina, l'ammiraglio Thaon tli Iievel, restò profondamente commosso, e promise che la Marina italiana avrebbe soccorso Fiume, l'avrebbe occupata : e sulla prora della prima nave liberatrice sarebbero stati messi gli ardi mcntosi portatori del grido di dolore d 'Ila città.
      E la mattina del 4 novembre alla folla immensa che aspettava paziente da giorni interi sulle rive del porto la nave invocata apparve. E fu un delirio di gioia. Apparve proprio nel momento della disperazione suprema. Era l'Italia che veniva alla salvezza dei suoi figli.
      Allora tutta la possente anima italiana di Fiume si sollevò in un entusiasmo frenetico. Bandiere italiane alle finestre e per le strade, accanto alle croate inalberate nei giorni precedenti, e acclamazioni formidabili all'Ita'ia, e lancio di fiori verso i liberatori che venivano dal mare. Primo a entrare nel porto fu il cacciatorpediniere Storco che attraccò alla riva sinistra del molo Ada mieli.
      Aprendosi a stento un solco tra la folla il dottor Vio, sindaco della città, il commendatore Orossich e una rappresentanza del Consiglio Nazionale col dottor Bellasich salirono a bordo. L'incontro coi nostri ufficiali e coi marinai fu di una commozione intensa. A Lordo si trovavano i fiumani Attilio Prodam e Mario Petrich. due di coloro che erano andati a Venezia. Subito dopo arrivò il cacciatorpediniere Sirlori con a
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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