La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      tutte Je ostruzioni che, per la precedente ardua impresa di Pellegrini, erano aumentate e perfezionate.
      Superata la formidabile barriera, ben altre difficoltà potevano mandare a vuoto l'audace tentativo. Bisognava eludere la vigilanza delle sentinelle, evitare rumori che avrebbero potuto dare l'allarme. Conscio di ciò, il maggiore Rossetti nelle vicinanze della nave ammiraglia Viribus Unitis staccò la torpedine dal galleggiante ed a nuoto andò ad assicurarla allo scafo della nave nemica. La notte era sul finire e già s'annunciavano i primi albori.
      I due ufficiali mentre si allontanavano, furono scorti dai riflettori, avvicinati da una lancia e portati o bordo su quella Viribus Unitis che aveva i momenti contati e che doveva certamente, per la prossima formidabile esplosione, sprofondale nel mare.
      I due valorosi furono subito interrogati dall'ammiraglio Vukovic, ed essi, lealmente, credettero di dover rivelare il pericolo tremendo che incombeva.
      Ammiraglio — dissero — metta a mare gli uomini!
      L'ammiraglio si volse stupito: "Perchè?" "Fereliè fra lò minuti anche la nave salterà!"
      L'ammiraglio capì e credette. Sentì e vide nelle parole e nel viso dei due italiani la verità. E fece ilare l'ordine: "Lance e uomini a mare." E concesse pure un'imbarcazione ai due italiani.
      Sulla nave l'equipaggio eseguì l'ordine. Paolucci e Rossetti si stavano allontanando sulla barca, quando un ordine li raggiunse: "Tornino a bordo".
      Tornare a bordo voleva dire offrirsi consapevoli alla morte. Ma i due italiani vi si erano già votati. E per le seconda volta salirono a bordo della nave. Sotto applicato da loro, l'ordigno di morte affrettava inesorabile coi suoi battiti la fine della Viribus Unitis.
      L'ammiraglio venne nuovamente incontro a loro. Non disse il perchè del richiamo; forse aveva creduto quel secondo annunzio una spacconata. E ricominciò a chiedere notizie sul primo siluramento, quello della Wirv. I due italiani risposero stoicamente: fecero ancora presente la imminente catastrofe.
      Soltanto, siccome ricordavano di aver collocato l'ordigno al centro della nave, cercarono nel decorrere — senza darcene l'aria — di attirare l'ammiraglio e gli altri verso poppa. All'improvviso, la nave colossale ebbe un barcollamento tremendo, e subito cominciò
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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