La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
l>iie aspirazione si compia bisogna die sia abbattuto quanto ancora resiste di prepotenza e di orgoglio, mentre la vittoria di tutti i popoli si avanza irresistibile è il nemico non avrà a ritardarla. Ma, intanto, o soldati e marinai, già vi benedicono 'i martiri antichi e recenti e i commilitoni che caddero al vostro fianco, poiché per voi non fu sparso invano il loro sangue; e la Patria intera vi esalta, poiché per voi fu raggiunta la sua meta, e il vostro re, con profonda emozione di affetto, vi esprime la parola di gratitudine che si eleva a voi dal cuore di tutto il popolo d'Italia.
Dal Comando Supremo, 9 novembre 1918.
Vittorio Emanuele.
Il Re che aveva passato il Piave coi suoi soldati vittoriosi nei giorni della battaglia, che li aveva seguiti sulla via della liberazione era entrato in Trento il 7 novembre in compagnia del generale Diaz, del generale Badoglio, del generale l'ecori-GiraIdi e dell'On. Orlando. La popolazione trentina fece al Re un'accoglienza commovente. Xella sala del consiglio ricevette le autorità. Mentre s'intratteneva col prof. Faes, una voce si levò e un brivido corse da un capo all'altro del salone attraverso i cuori esultanti. — Entrava nella sala il tiglio di Cesare Battisti, ufficiale degli alpini; era sceso dal Tonale per rivedere la terra dove era nato, libera come suo padre l'aveva italianamente voluta. 11 Re andò incontro a Battisti, gli strinse la mano tenendola per qualche istante nella sua e non ebbe la forza di parlare tanto viva era la sua commozione. Orlando, Diaz e Badoglio erano anch'essi turbati nel salutare il figlio dell'Eroe. Battisti si rivolse a Diaz e, non riuscendo a nascondere l'emozione nell'intonazione della voce: ''Trento — disse — ringrazia lei e l'esercito vincitore per la sua liberazione". E il generale Diaz di rimando, battendo paternamente la mano sulla spalla del giovane ufficiale: "E stata là grande anima immortale di tuo padre che ci ha guidati alla vittoria", disse, e tutt'intorno le acclamazioni si fecero entusiastiche.
Dalla strada la folla continuava ad inneggiare al Re, all'Italia, a Battisti. La finestra del balcone fu aperta ed il Re dovette presentarsi alla popolazione esultante. Il figlio di Battisti apparve al suo fianco avendo intorno Orlando, Diaz e Badoglio. Ed allora il
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