Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      della indistruttibile latinità. Dagli albori del Medio Evo, quando al plàcito del Risano era stato fatto il gran rifiuto di piegarsi all'idioma straniero, l'anima di quelle popolazioni era restata uguale. E quando i fati d'Italia ebbero un primo compimento, in attesa delle rivendicazioni supreme, da Trieste e da Gorizia, da Trento e da Fiume, dall'Istria e dalla Dalmazia erano accorsi -i volontari a mescolare il loro sangue al sangue dei fratelli sparso per l'indipendenza italiana.
      Sui campi di battaglia e sui patiboli austriaci, gli irredenti avevano compiuto il loro dovere. Quelli che restarono nelle loro terre subirono senza piegare le persecuzioni; quelli che emigrarono nel Regno diedero alla terza Italia deputati e senatori, uomini di penna e di scienza : ed ebbero il conforto altissimo d'aver dato alla patria, nell'ora delle grandi decisioni, il suo ministro della guerra, come le avevano dato con Niccolò Tommaseo un maestro del nostro idioma e con Giovanni Prati un ispirato cantore della nostra libertà.
      Le terre illustrate dagli immortali monumenti di Roma e di Venezia; le antiche vie ove furono impresse le orme delle vittoriose legioni; i mari solcati un giorno dalle trionfanti galee di San Marco: tutto un mondo segnato col superbo suggello dell'italianità risorse davanti al limitare della nuova storia.
      E la famiglia italica d'oltre confine, il popolo dalle pazienti attese e dai leonini ruggiti, fu scosso da un palpito supremo mentre la voce del destino diceva : è giunta la tua ora____


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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