Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE ORIGINI REMOTEaveano già cominciato a fraternizzare con voi, porgano la mano ad infami catene? Soffrirete ch'essi cedano al Tiranno, o se alcun di loro l'avesse anche invitato, non ne giurerete vendetta? Questa è la pietra di paragone della vostra energia, del vostro coraggio, del vostro spirito patriottico. Unitevi in buon numero ai vostri liberatori; andate a scacciar 1' invasore; allontanatelo per sempre dai vostri confini. Vegga egli nel contegno vostro bellicoso, che mal si attenta ai diritti di un Popolo, che ha riacquistato l'indipendenza; veggano i Francesi, che voi non siete punto indegni della libertà, che vi hanno sì generosamente donata. »
L'incaricato d'affari sardo tornò alla carica; in un altro dispaccio inviato al suo governo poneva in rilievo gli effetti che la « rovinosa perdita dell'Istria e di u-na parte della Dalmazia » avevano per Venezia. Poi proseguiva in questi termini :
« La Provincia dell'Istria ha parecchi porti di rimarco, e benché la sua popolazione sia limitata a 110 mila uomini circa, li quattro quinti dei marinai della Veneta marina, tanto publica che privata, sono Istriani; di più essa è generosamente abbondante di legnami da costruzione; i suoi prodotti principali sono sale, vino, oglio, castrati e anco legne da fuoco; generi che concorrevano al bisogno della Dominante. La quale non sarà mai vero, che altrove riparar possa principalmente ai due essenzialissimi oggetti, che viene a perdere per il distacco dell'Istria, quelli cioè del legname da costruzione e dei marinari. Massima è dunque la perdita dell'Istria per li Veneziani, all'incontro di beneficio incalcolabile è la medesima in tutti i rapporti per Casa d'Austria, che ha genio, forza, e mezzi di trarne il più gran profitto. Si sta ora con ansietà aspettando dal tempo le occasioni per poter prendere le determinazioni opportune, tanto contro l'Istria, che contro la Dalmazia...
« All'annunzio che Bonaparte ebbe dell'invasione dell'Istria, fatta dagli Austriaci, e dell'imminente della Dalmazia, chiamò a sé due deputati da Udine, i quali
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (21/218)
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