Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE ORIGINI REMOTEal Re nostro che quanto ci avanza di danari e di sangue è per loro, e che, quantunque guardando senza illusione al futuro non ci sorrida nè brilli sicura la speme di essere tra i primi degli oppressi a veder trionfante e libero agitarsi sulle nostre torri l'italiano orifiamma, non muore in noi la fede, non in noi viene meno l'ardore del sacrifizio ».
La fede infatti non vacilla quando nel 1861 la Dieta istriana, chiamata a mandare i suoi deputati al Parlamento di Vienna, risponde con 20 su 27 schede: (( Nessuno »; quando essa vota un indirizzo all'Imperatore d'Austria, a patto però che non gli omaggi contenga, ma i bisogni della provincia.
Viene il 1866; tra i giovani che s'arrolano con Garibaldi si distinguono Girolamo Gravisi, Giovanni Va-scon, Michele Gallo, Carlo Depaugher, Francesco Ve-nier, Domenico Orio, Domenico Vidacovich, Pietro Madonizza e quel Cristoforo Venier, capodistriano, che s'era già battuto nel 1860-61, che nel '59 era rimasto ferito a Solferino e che, ferito di nuovo a Custoza, riprenderà le armi per entrare con le truppe del Re nella capitale d'Italia il 20 settembre del 1870.
Tutte le terre irredente, del resto, andarono a gara nel dar combattenti alle guerre per l'indipendenza d'Italia.
Nel '48 erano sotto le armi i goriziani Francesco Scodnik, che poi fu professore alla R. Accademia militare di Torino, istruttore de* principi Umberto ed Amedeo, combattente nel 1859, comandante del collegio militare d'Asti, maggior generale, presidente del tribunale militare ad Alessandria e a Napoli; e il barone Antonio Steffaneo-Carnea, che raggiungeva il grado di tenente colonnello nell'esercito nazionale; ed Alessandro Clemen-cich, il quale, entrato a far parte dell'esercito sardo, si battè pure nel 1849, in Crimea nel 1855, nel 1859, guadagnandosi la medaglia al valor militare e il grado di capitano.
Alla difesa di Roma, nel 49, fu Narciso Bronzetti e con lui altri trentini : Edoardo Negri, Francesco Matte-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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