Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdi, Pietro Bertelli, morto combattendo; Achille Bevilacqua, Pietro Cavali, don Pietro Casanova di Peio, l'ing. Carlo Marzari, Domenico Bicio.
      E, come dice il Guerrazzi, « dalmati ed istriani in tanto solenne occasione vennero anch'essi a sigillare col sangue il patto di famiglia che lega tutti. gl'Italiani- intorno a Roma come le verghe intorno alla scure ».
      Di triestini v'era Giuseppe Revere, il poeta, l'amico e collaboratore di Mazzini; e con lui era Filippo Zamboni, egli pure triestino, capitano del battaglione universitario del quale salvò la bandiera, e morì professore al Politecnico di Vienna. E triestino era il prode Giacomo Venezian, ferito a morte a Villa Spada, del quale disse il' Guerrazzi : « Combattè come uomo che abbia fede; stieno a contemplarlo gli eroi, onde la Italia si mantiene maraviglia e spavento... Morì il 2 luglio, dopo lunga e dolorosa agonia. La madre, udito il caso, accorse frettolosa, ma lo trovò cadavere; indi a breve, tribolando, seguiva nel sepolcro il figliuolo ».
      E a Venezia e a Marghera erano i triestini Giovanni Orlandini, auditore maggiore del Governo provvisorio e capitano de' Cacciatori del Sile; Filippo Coen, ferito; e Francesco Erberti, morto sul campo. E dalmati erano il sedicenne Stefano Zurcovich, e il tenente Giorgio Cara-và, disertore dell'Austria, soldato poscia di Garibaldi e di Vittorio Emanuele, maggior generale dell'esercito italiano ed aiutante di campo di Re Umberto; e l'Antuno-vich, ufficiale, e il colonnello Giuseppe Galateo; e suo figlio Francesco, poi tenente colonnello nell'esercito italiano; e il medico Demetrio Mircoviclh e Luigi Seismit-Doda, poi generale nell'esercito italiano, e il sergente Sudarovich e Gelich e Decimovìch, gloriosamente feriti.
      Del Trentino v'erano Federico Martini, capitano d'artiglieria a Marghera, poi ufficiale nell'esercito italiano; e Giovanni Battista Adami e Domenico Bonetti, ricordati in documenti dell'epoca per l'intrepidezza addimostrata.
      Nel '59 andò al campo il maestro Antonio Coiz, del Friuli Orientale, alla testa degli allievi ch'egli ^aveva educato in Istria. E il trentino Adami istruiva le compa-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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