Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE ORIGINI REMOTEnica il Trentino, Trieste e Gorizia. Si noti che l'inclusione del territorio triestino, situato al di qua delle Alpi, nella Confederazione germanica contraddiceva, oltre che al diritto storico, anche alla stessa dichiarazione austriaca di non voler estendere oltre le Alpi la linea di difesa federale. E contraddiceva per analogia alla dichiarazione prussiana che limitava la partecipazione alle provincie legate alla Germania da vincoli di n'aziona-lità.
      « Il protocollo, — scrive lo storico Bianchi, — di tale arbitraria aggregazione restò segreto e l'Europa rimase perciò silenziosa dirimpetto ad un atto che profondamente sconvolgeva l'equilibrio generale e collocava l'intera Germania a puntello dell'Austria in Italia ».
      Ma poi la cosa necessariamente fu risaputa. Infatti non bastava il solo voto favorevole degli interessati per sanzionare questa nuova annessione la cui caratteristica principale era uno strappo ai principi dell'atto federale. I territori che si volevano aggregare non erano affatto tedeschi. Le Potenze europee non avrebbero mai potuto tollerare questo ingrandimento della Confederazione germanica che mirava « a mettere al posto della Confederazione stabilita col Trattato di Vienna, nell'interesse dell'equilibrio europeo, una confederazione del tutto differente che avrebbe rovesciato questo equilibrio ».
      Così suonava la formula del veto opposto dalla Francia, che, prima fra le Potenze europee, non tardò a far conoscere la sua recisa opposizione all'audace progetto.
      A questa nota, la Francia faceva seguire un memoriale alle Potenze firmatarie del Trattato di Vienna, dilungandosi nell'esposizione dei motivi che dettavano il suo voto contrario. ~
      La Gran Bretagna l'imitava presto e Lord Cowley, ministro plenipotenziario presso la Confederazione germanica, indirizzava una nota al presidente della Dieta di Francoforte, in cui affermava che il far servire l'organizzazione della Confederazione a tutt'altro scopo che allo scopo tedesco assegnatole dalla Confederazione stessa « avrebbe significato agire contrariamente alla lettera ed allo spirito del trattato del 1815 ». Ed in questa nota in-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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