Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAglese è notevole una dichiarazione fatta da Lord Cowley, a nome del suo Governo, sui territori che si progettava di aggregare, « paesi, — si legge, — geograficamente divisi dalla Germania e che hanno una popolazione affatto differente da quella della Germania, tanto sotto il rapporto della lingua che dell'origine. »
      Al coro franco-britannico non tardò ad unirsi la Russia. Il Regno di Sardegna, pur non essendo fra le Potenze firmatarie del Trattato di Vienna, sul quale si imperniava la discussione, credette opportuno rivolgere anch'esso un memorandum alle sette Potenze, facendo innanzi tutto appello al sentimento di nazionalità. « L'assimilazione completa delle provincie lombardo-venete alle altre provincie tedesche, la loro germanizzazione definitiva distruggerebbe per sempre la nazionalità italiana; ed è sotto questo aspetto, — affermava il Governo sardo, — che la questione deve essere sopratutto esaminata, non soltanto nell'interesse dell'Italia, ma in quello dell'Europa intera ».
      Lo spirito d'italianità vigilava sempre nelle terre che l'Austria trattava in tal guisa. E a Trieste vediamo sorgere la nobile figura di Domenico Rossetti, che nei suoi scritti riconobbe sempre la sua città come facente parte indiscutibilmente dell'Italia.
      In una commemorazione che di lui fece Attilio Hor-tis è detto :
      « Qual maggior disonore ipuò esserne fatto che negare a noi l'essere e il gloriarci (d'essere italiani? L'osò certo Kreil, aio in casa di un prepotente ministro; ma dovette pentirsene in leggere le confutazioni che delle sue scipite menzogne tosto pubblicò il Rossetti. Tuttoché suddita a principi di origine tedesca, Trieste, dice egli due volte, non ha cessato mai di essere italiana; le sue istituzioni, dacché si conoscono, sempre latine o italiane; ed altre aggiunge, in quasi ogni libro, ben più esplicite affermazioni della fede nazionale, che noi, oggi, in tempi simulanti libertà, non potremmo senza pericolo nè ridire nè ristampare ».
      Un'altra figura si profilò allora sull'orizzonte triesti-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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