Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAOsservatore Triestino, ma perfettamente antitaliano! E il Console soggiungeva :
      « Penso essere stato inserto per cura delle Autorità superiori di questa città, e forse anche delli Supremi Dicasteri in Vienna i quali vogliono a tutta forza far credere essere Trieste città unicamente slavo-tedesca e devota alla Monarchia austriaca ».
      Ma i salti acrobatici del giornale nulla toglievano alla realtà dei fatti, che a Trieste e nell'Istria furono prontamente conosciuti.
      La caduta di Metternich suscitò un delirio di gioia, una repentina fioritura di speranze. Il popolo invase il Tergesteo, staccò il ritratto dell'odiato ministro, lo fece in pezzi e lo diede alle fiamme. Poi strappò l'insegna dell 'Albergo Metternich e voleva bruciar l'edificio.....
      L'anima del movimento a Trieste fu Leone Fortis, allora ventenne, come fu a Gorizia il giovanissimo Gra-ziadio Ascoli, che arringava la folla con ardente eloquenza.
      A Trento si sente travolto dal moto rivoluzionario un giovane di ventiquattro anni. Egli sale sui palcoscenici dei teatri e declama con impeto irruente i suoi versi : era Giovanni Prati.
      Dovunque, nelle terre irredente, il primo squillo di libertà trovò al loro posto i giovani, gli intellettuali, i migliori...
      Quando il Governatore Principe di Salm, annunziò alla folla da un balcone del suo palazzo ch'era stata data la Costituzione e gli scappò detto che, in virtù della stessa, il popolo aveva, tra l'altro, garantita la libertà del pensiero, un'altra voce lo interruppe : — La libertà della parola, asino!
      — Sì, è vero, — rispose confuso il Salm, — della parola!
      Staffette recarono ai capi politici dell'Istria la lieta notizia della concessa Costituzione. In tutte le città della costa la iportò il piroscafo da Trieste, tutto pavesato a festa, dal quale furono sparse in gran copia quelle
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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