Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VDAI PLEBISCITI ALLA MORTE DI CAVOUR
Cavour e l'avvenire — Un opuscolo dell'arciduca Massimiliano — Il Comitato- triestino-istriano — Profetiche parole — Francesco Giuseppe a Trieste — Il memoriale di Pacifico Valussi — La reazione austriaca — Ultime parole di Cavour.
Il 12 settembre del 1860 il Regio Commissario nelle Marche, Lorenzo Valerio, in un suo decreto, avendo l'occasione di accennare a Trieste, proclamava ch'essa « ha dato prove non poche e non dubbie di ritenersi appartenente all'Italia ».
E Cavour scrisse al Valerio approvando, e aggiunse queste fatidiche parole :
« Non già ch'io pensi alla prossima annessione di quella città; ma perchè conviene seminare onde i nostri figli possano raccogliere ».
In quei giorni la National-Zeitung di Berlino pubblicò un articolo in cui si parlava delle relazioni tedesche con l'Austria e con la Turchia, della situazione prussiana di fronte a Trieste, insomma d'un cumulo di problemi ai quali la guerra mondiale ha dato una nuova e straordinaria attualità. Vale la pena di riprodurre quel significativo articolo per due ragioni : in primo luogo perchè tocca un punto importante della storia di cui qui sono riassunti i tratti salienti; e poi perchè trova nella situazione, che doveva maturare cinquantacinque anni più tardi, riferimenti impreveduti e gustosamente ironici. Ecco l'articolo :
« S'intende da sè che la Prussia non può proporsi di proteggere una grande potenza, o, per meglio dire, una potenza che è grande. Qui non si tratta di obblighi_ 82 —
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (82/218)
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