Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE ORIGINI REMOTEnefasta e come tale riguardata da chiunque fra noi senta amore di patria.
« Concittadini! S'abbia pure il Sovrano Austriaco festose e bugiarde accoglienze dai compri satelliti. Ma il contegno nostro sia dignitoso e tale da chiarire all'ospite inviso come i Triestini sono risoluti a non più transigere coi proprii doveri di italiani, e a non fare omaggio ad altro Re che non sia quello intorno a cui si raccoglie la Nazione.
« Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia!» In quel tempo fu pubblicata una memoria intitolata Trieste e l'Istria, e le loro ragioni nella questfpne italiana. Era opera della forte penna di Pacifico Valussi, l'infaticabile combattente per la causa degli irredenti. Lo scritto fu tradotto in francese dal triestino Costantino Ressmann, che fu poi ambasciatore d'Italia a Parigi.
Il Comitato veneto centrale fece omaggio di copie di quello scritto alla Camera e al Senato, accompagnandole con una lettera in cui era detto :
« In questo libretto sono esposte le ragioni geografiche, etnografiche, storiche, militari e commerciali e politiche che avvalorano il voto degli istriani di formare parte integrante della libera e indipendente famiglia italiana che sotto lo scettro costituzionale di Re Vittorio Emanuele II risorge, dopo 14 secoli di sventure, a nazione.
« Dall'Isonzo al Quarnaro, protetta dall'Alpi Giulie e bagnata dall'Adriatico, l'Istria è regione importantissi- » ma dell'Italia orientale, nè può restare scissa dalla penisola senza offesa del proclamato principio dell'unità e indipendenza della nostra patria,
« Non si può pretendere, — proclamava il Valussi in quello scritto, — che noi rinunciamo alla nostra parte di patimenti,e di sacrificii per la causa nazionale. Non si può pretendere, che noi più del veneto, più del lombardo, più del romano, o di qualunque altro italiano, rinunciamo alla nostra individualità nazionale. Anzi, senza un suicidio morale, noi non potremmo a meno di affermare ad ogni costo la nostra essenza e natura di italiani. Non potremmo a meno di affermare il nostro diritto e la nostra volontà di appartenere all'Italia.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (87/218)
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