Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIDALLA MORTE DI CAVOUR ALL'ALLEANZA COLLA PRUSSIA
Bettino Ricasoli — Parole di Napoleone III — Garibaldi e le terreadriatiche — IL dono nuziale a maria pla — una lagrima di
Vittorio Emanuele — Un processo inumano — Il martirologiodegli irredenti — L'unità d'italia in parlamento — 1 propositi di La Marmora — Bismarck — I memoriali degli irredenti al Re e ai ministri.
Il 1° luglio del 1861, alla Camera di Torino, Bettino Ricasoli, Presidente del Consiglio, pronunciava queste memorande parole :
« — Noi ci armiamo per la difesa non solo del territorio nazionale, quale è attualmente, ma eziandio per completarlo, per restituirlo ai suoi naturali e legittimi confini. Su questo punto, la politica del Govèrno è il diritto della Nazione. Non conosce il Governo altro limite; non si arresterà ad altri confini, che a quelli che il diritto stesso ha segnati____ »
Pochi giorni dopo, lo stesso Ricasoli mandava agli inviati italiani all'estero questo dispaccio ancor più esplicito :
« L'Italia è fatta, malgrado che una parte d'Italia rimanga ancora in altrui balìa; perchè abbiamo fede che l'Europa, quando ci vedrà ben ordinati e armati e forti, si persuaderà del nostro diritto a possedere intero il nostro territorio, e vedrà una guarentigia della sua quiete e della sua pace nel favorirne la restituzione... L'Italia deve compiersi e nessun sacrificio parrà grave agli italiani per arrivare alla meta. »
Napoleone condivideva pienamente queste idee; il
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (90/218)
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