Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIATutte le maggiori speranze, nel Regno e nelle terre oppresse dall'Austria, si volsero alla flotta. E gli irredenti mandarono questo appello ad Agostino Depretis, ministro della marina :
      « Eccellenza! L'Istria è un posto avanzato rimpetto alla Laguna alla quale si attacca mediante gli isolotti e le paludi di Grado, di Marano, di Aquileia; è un pez-zo di terreno staccatosi dalle nostre Alpi e scivolato sul nostro mare; è a noi quasi un molo d'approdo, e un luogo di necessaria poggiata. Le flotte romane e le venete svernavano a Pola che, secondo il mutare dei secoli, fu succursale di Aquileia, di Ravenna, di Venezia : le triremi venete si armavano nel porto Quieto; le navi, grandi e piccole, che su per l'Adriatico si dirigono a Venezia, hanno bisogno di far poggiata al Quieto, a Urna-go, a Pirano. A Venezia non si va senza rasentare le coste dell'Istria, e nessuna flottiglia, sia pure a vapore, potrebbe avventurarsi in certe stagioni nell'alto Adriatico, senza pericolo d'essere portata sotto il cannone di Pola. (
      « L'Istria d'altronde è italiana per origini, veneta per dedizione spontanea. Caduta con Venezia nel 1797, in forza della malaugurata pace di Campoformio, è giusto, è necessario che con Venezia risorga : altrimenti non ne soffrirebbe la sola Istria, ma Venezia con essa. L'Istria formò parte del primo Regno d'Italia dal 1805 al 1810 e, quando ritornò in mano dell'Austria, questa le promise di accomunarla alle altre Provincie venete, promessa che more austriaco non fu mantenuta. Nel 1840 e nel 1859, a clamore di popolo, e mediante i suoi municipii, l'Istria domandò e ridomandò d'essere unita alla Venezia, ma sempre indarno, perchè l'Austria rimase padrona della situazione. Nel 1797 gl'italiani si commossero pel distacco dell'Istria dalle provincie di terraferma come ne fanno fede varie pubblicazioni di quell'epoca. Una di queste, stampata per ordine del Governo centrale del Padovano, Polesine di Rovigo e d'Adria negli Annali della Libertà Padovana, termina con queste significanti parole : — « Patriotti Lombardi, la liberta dell'Italia sarà sempre contingente sinché l'Istria
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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