Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAbarriera a separare paesi che in tutto il loro aspetto recisamente si differenziano, sì che anche l'occhio profano scorge tosto, allo stesso calore dell'aria, alla temperatura, alla vegetazione, quanto va disgiunto od unito per legge inalterabile.
      « L'Isonzo, l'aulico confine dell'Italia, impostole da Vienna, è fiumicello che rimarrebbesi pressoché ignorato, ove all'Austria, che è astuta nelle sue previsioni, non fosse caduto in mente di formare, poc'oltre alla sua sponda destra, una distinta amministrazione per la luogotenenza imperiale di Venezia. Allora pure che su quel fiume imperavano i conti di Gorizia e poi gli arciducali d'Austria di faccia alla Veneta Repubblica, non era già tutto il suo corso il confine dei due dominii, ma altre acque ancor minori, e fossati e segni di privati poderi più addentro nella pianura e nei monti del Friuli. Quelli adunque che appresero in confuso ad arrestare la Venezia al suo oriente in sui margini di un rigagnolo, dovrebbero, per mostrarsi conseguenti alle loro reminiscenze storiche, cedere all'Austria anche la riva destra dell'Isonzo, già accordatale, per la fretta degli ordinamenti non definiti nella formazione del napoleonico Regno d'Italia, quando pure, a fronte di ciò, si annetteva al Regno stesso il dipartimento dell'Istria.
      « Cessino quindi alla fine tali nozioni di geografia d'Italia, le quali non abbiano altro fondamento che nelle insidiose mire delle cancellerie austriache. La geografia della nostra patria va per noi imparata dalla natura che ce l'ha fatta e non da quanto vorrebbe l'Austria per serbarsi le sue lusinghe di rivincita. E conoscere e volere casa nostra è il primo .nostro dovere, né le civili nazioni potrebbero non ammettere ch'esso è pure un diritto nostro.
      « E quali popolazioni stanziano su questa estrema regione d'Italia? Si prendano ad esame le stesse statistiche austriache, e si vedrà come, all'infuori di alcune rustiche tribù di slavi sparseci sui monti dal turbine degli eventi, tutto sia qui italiano. Prima ancora che Roma portasse sulle vette dell'Alpe Giulia le sue aquile vittoriose, un fiorente popolo italico di cui v'hanno memo-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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