Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAprecano all'Austria che li ridusse all'indigenza, ne mancherebbero per sicuro, tolta che fosse loro la paura del carnefice, di votare tutti e di grand'animo, non meno degli Italiani, l'unione al Regno d'Italia.
      « Non sorge invece un villaggio in cui si agiti un po' di vita civile, il quale non sia prettamente italiano. Il carattere nazionale è spiccatissimo in ogni sua esteriore manifestazione. Il vestito, gli usi, le tradizioni, le leggende, i canti, i proverbii sono italiani; italiana l'architettura dall'umile casolare al palazzo pretorio, alla cattedrale; italiani il pennello e lo scalpello che decorano i tempii e i pubblici edifizii; italiane le istituzioni tutte di beneficenza, di istruzione, di chiesa; italiane non meno le fraglie del popolo che le accademie degli studiosi; italiano il pulpito e italiano il teatro; italiane infine le leggi, di cui si hanno luminosi documenti fino dal milleduecento in quegli statuti municipali foggiati alla romana, che regolavano la vita civile di questi paesi, mentre in non poche illustri parti della rimanente Italia non vi aveva che signori feudatarii e plebe inconscia di ss, del suo passato e del suo avvenire. E bellissimi nomi vanta l'Istria tra i migliori ingegni d'Italia. Chi non conosce il Vergerio e il Piaccio, tanto celebri nella storia della Riforma, il Sartorio, caposcuola delle scienze mediche, il Muzio, emulo del Davanzati. l'economista Carli, il Carpaccio e le sue tele, le musiche del Tar-tini, a non dire di cento altri che di qui partirono ai seggi più onorati nelle università di Padova, di Pisa, di Bologna e di Roma?
      « La civiltà dunque è tutta nostia, nostro tutto che costituisce la vita di un popolo, il suo decoro, il suo diritto a corrispondenza di affezioni e di cure presso i fratelli; e ciò dai più lontani tempi fino a noi, dai tempi in cui sorsero qui i grandi monumenti di Roma fino a questi giorni nei quali, se la povertà fu retaggio di noi Istriani, non c'è venuto meno il sentimento per ogni italiana grandezza, come lo attestano le costanti nostre aspirazioni, associate con fatti ad ogni opera patriottica che sia stata prodotta per affermare l'Italia, e punite dallo straniero colle carceri, coi bandi, con ogni maniera
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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