Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAmercio di Trieste. L'erroneo asserto messo innanzi nel Parlamento italiano da illustre generale e ministro, s'ebbe già contro le proteste dei Triestini, e le proteste furono lasciate sussistere in tutto il loro valore dalla stessa Dieta di quella città quando, ammonita dal Governo a disdirle, coraggiosa vi si rifiutava e pero veniva sciolta. E noi pensiamo innanzi tutto chè saranno bene i Triestini i giudici più competenti dei loro interessi.
      « Ormai il gran fatto, su cui è vano chiudere gli occhi, sta in ciò che la Germania commerciale va tutta a settentrione. Ivi i suoi porti naturali di Amburgo, Brema e Lubecca; ivi le relazioni con la Francia, coll'Inghilter-ra, col Belgio, con l'Olanda, colla Scandinavia, colla Russia e coi paesi transatlantici dove ha diretti rapporti quasi unicamente per mezzo di quelli emporii; ivi una triplice linea di strade ferrate che fanno pendere i suoi mercantili interessi verso il Baltico e particolarmente verso il mar del Nord, a tutta ragione detto germanico; ivi la de-fluenza delle principali vie fluviali della patria alemanna; ivi gli aiuti di fianco, che già vanno ed andranno meglio in appresso, degli stessi porti di Marsiglia e Genova; ivi lo sfogo della corrente centrale dei commerci italiani, appena siano aperte alla locomotiva le Alpi della Svizzera e del Tirolo sull'antica strada veneziana di Norimberga; ivi infine la Prussia, che terrà l'egemonia politica ed economica della nazione germanica.
      « Quale necessaria connessione invece del porto triestino con quei paesi, se perfino a Lubiana, a brevissimo tratto dall'Adriatico, giungono da Amburgo i coloniali; se i manifattori di Boemia e Moravia reclamano quella città come il loro principale stabilimento; se gli stessi centralisti di Vienna, instando per la soppressione del portofranco di Trieste, fanno palese il loro interesse di piegare a un solo versante commerciale anche la Germania austriaca; se infine non è già la Germania a tergo di Trieste, ma sì la Slavia con la Carniola .e con parte della Carinzia e di Stiria?
      « E dopo ciò, sarà necessario a Trieste di rimanersi congiunta a uno Stato che ha sì poco interesse economico di tenerla, e sì poca voglia e forza di giovarla?
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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