Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE ORIGINI REMOTE
Slavia, la quale è sveglia anch'essa e balda di giovanili spiriti, va incontro all'avvenire, farà tutto suo nell'Adriatico, che potrà o vorrà allora l'Italia? Sostare è prudenza se ciò che non tocchiamo in presente non ci può mai sfuggire in appresso; ma non così quando urge il pericolo di non conseguirlo mai più.
« Difatti l'Italia troverebbe qui oltre alle già discorse difese della sua frontiera, spertissimi marinai, ricchi boschi per le costruzioni navali, carbon fossile. E vedemmo quindi l'Istria anche per questo formare parte del primo Regno d'Italia allora pure che Gorizia e Trieste n'erano escluse, e una strada militare esservi stipulata nei trattati internazionali, condottavi con molto interessamento da quel Governo. E quando si formarono sotto il diretto dominio di Francia le provvisorie provincie illiriche, mostruosa amalgama di genti e di cose disformi, lo stesso Governo italiano appoggiava insistentemente i voti e Je proteste dell'Istria a non essergli sottratta, e otteneva per allora gli fossero mantenute almeno le leve dei marinai e le amministrazioni delle saline e dei boschi...
« Se in noi parla assieme alla ragione l'affetto, non ci crediamo men giusti argomentatori di chi impone silenzio al cuore, e a questo prezzo, ma non senza offendere in uno la logica dell'onore nazionale, si dà pregio di riposato ingegno e di saggezza. Ma tra la cieca passione che esige l'impossibile purché ne venga arma di partito, e la singolare saggezza di chi pregusta, come pure udimmo in questi giorni, la buona amistà d'Italia con l'Austria signora di provincie e di frontiere italiane, e i cordiali nostri rapporti coi fucilatori dei naufraghi di Lissa, ancor padroni del già sempre nostro Adriatico, vi è una saggezza ben diversa, la saggezza di chi si rispetta e rispetta meglio la nazione, confortandola a non mostrarsi al disotto del suo nome e della sua fortuna, a non abdicare ai suoi più vitali interessi, solo perchè men facile dell'addormirsi nell'ingloriosa quiete ne sia il conseguimento. »
Alte e virili parole, che non valsero tuttavia a far mutar corso agli eventi. L'ora delle terre irredente non era matura...
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (113/218)
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