Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIILA GUERRA DEL 1866
Il piano di guerra — Le conseguenze di Sadowa — Un altro memoriale a Vittorio Emanuele — Il programma di Ricasoli — Lissa — L'appello decli istriani all'Jtalia — L'obbiettivo di Bismarck — L' « obbedisco » di Garibaldi — Le trattative di pace.
La campagna del '66 s'iniziò con tristi auspici. L'animo era alto : ma la preparazione militare non era adeguata all'ardua impresa.
Nella condotta della guerra i pareri dei dirigenti, com'è noto, erano purtroppo discordi. E tutti sanno quali funeste conseguenze abbiano avuto queste disparità di vedute e le competizioni personali e l'illogico frazionamento del comando.
Si era molto parlato d'uno sbarco di volontari in Dalmazia; e il Re era sempre stato favorevole a questo disegno.
Teodoro von Bernhardi, inviato della Prussia al campo italiano, dà conto nelle sue Memorie d'interessantissime comunicazioni fatte a lui da Vittorio Emanuele.
Il Re gli disse che già due anni prima aveva voluto imprendere la liberazione di Venezia e delle altre terre, compiere una spedizione in Dalmazia e muovere contro Vienna. Avrebbe divisato di far tutto ciò anche senza a-iuto d'altri; ma tutti i suoi generali s'erano dichiarati contrari.
Comunque, nel '66 si era abbandonato l'idea della spedizione in Dalmazia, con grande rincrescimento di Garibaldi, il quale invece fu inviato coi suoi volontari nel Trentino.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (114/218)
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