Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE ORIGINI REMOTELa guerra era appena iniziata : e già il destino delle armi si dichiarava contrario. Custoza fu una sconfitta, senza dubbio; ma non aveva tutta l'importanza che le fu attribuita. I dissidi s'acuirono e le operazioni restarono interrotte.
      Il 3 luglio, sull'altro teatro della guerra, avveniva la gran decisione : Sadowa. Francesco Giuseppe chiedeva a Napoleone di farsi mediatore di pace, offrendo la Venezia. L'imperatore dei francesi si rivolse all'Italia e'alla Prussia perchè sospendessero le ostilità.
      L'offerta di Napoleone arrivò al campo italiano il 5 luglio e suscitò la più viva contrarietà. L'idea di restar sotto il colpo della sconfitta e d'accettare il Veneto come un'elemosina appariva inaccettabile.
      Gli echi di questo stato d'animo non mancano. Tra le Lettere e documenti del barone Ricasoli figura co'n la data dell'8 luglio 1866 un appunto, ch'era scritto di mano dell'illustre statista, e diceva come in ogni parte d'Italia le popolazioni si sentissero umiliate e abbattute per il fatto che Venezia sarebbe ceduta per mezzo della Francia « senza neppur parlare del Tirolo italiano e degli altri paesi i quali appartengono all'Italia tanto per diritto nazionale quanto per necessità di difesa ».
      E il giorno seguente Ricasoli telegrafava a Visconti-Venosta, ministro degli Esteri, al Quartier Generale :
      « Mi confermo sempre più dobbiamo mantenere nostro programma, e che S. M. non lo abbandoni nell'interesse stesso Corona, Dinastia. Faccia che si occupi Tirolo risolutamente, efficacemente, cosa impossibile se si persiste adoperare volontari! soli. Flotta partita. Vorrei a-vesse truppe sbarco per avere risultato efficace. Tempo prezioso per utilizzare nostre forze... Nulla cambiato nella situazione politica : specialmente paese sente umiliazione; spera Re, Governo mantengano dignità. Interesse Italia, salute Italia, continuazione guerra. »
      Gli irredenti mandavano intanto a Vittorio Emanuele un altro appello, firmato da istriani, triestini, goriziani, trentini. Era del tenore seguente :
      « Sire! Quando la Maestà Vostra lasciava la Capitale
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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