Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAFirenze e scrive subito a Visconti-Venosta che conta su lui perchè il programma stabilito non subisca deviazioni.
      E poi scrive ancora :
      « Sebbene siamo minacciati di un armistizio molto più rapido che non si poteva desiderare, io insisterò pur sempre in quelle operazioni che vennero stabilite la mattina del 13 corrente; perchè più temiamo prossimo l'armistizio e più dobbiamo spingerci innanzi in ispecie con le operazioni più feconde.
      « Quando fondatamente si potesse credere così prossimo l'armistizio, da dovere temere di non avere tempo di compiere cose lunghe, io penso che si dovrèbbe subito assicurare l'occupazione di quei territori che poco possiamo sperare di avere se non li occupiamo, e per me insisto a dire e a proclamare che dessi sono due, Tirolo ed Istria. Io credo che l'uno e l'altro possono essere occupati in pochi giorni da oggi. Quanto a Trieste, ricordisi che il generale Cialdini disse che vi avrebbe distaccata una divisione; disse che avrebbe preso pur seco i volontari con Garibaldi ».
      Cialdini rispose a quanto Ricasoli s'attendeva da lui : e vi rispose largamente, come risulta da questo scritto ch'egli inviò il 19 luglio al Presidente del Consiglio :
      « Ho ricevuto stasera sua lettera di questa mattina. Faccio partire stanotte una divisione per Trento, altre tre per Trieste. Hanno ordine camminare a marcie forzate ed arrivare a qualunque costo ed in qualsiasi modo. Però rifletta V. E. che tutti i ponti sul Piave, Livenza e Tagliamento sono rotti, che si tratta di sette o otto marcie faticosissime, quand'anche non s'incontrino altre difficoltà. Veda V. E. di ordinare al nostro inviato che parte pel quartiere generale prussiano, di ritardare suo viaggio cadendo ammalato in qualche sito, onde guadagnare tre o quattro giorni. »
      E il giorno appresso. Cialdini mandava al generale Raffaele Cadorna queste precise istruzioni :
      « Bisogna occupare Trieste con nostre truppe al più presto possibile. Ho perciò determinato che la S. V. parta immediatamente col suo corpo d'armata a qùel-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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