Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAbi ebbe Io spirito ugualmente divinatore nel preannunziare le sorti che l'Austria avrebbe riserbato agli irredenti.
      (( Per l'Istria, — egli scriveva, — è questione suprema di vita o di morte. Ed invero ben presentiamo noi, che l'Austria sarebbe tutta nel già tentato divisamente di spegnere la nostra italianità, per toglierci dal cuore degli italiani e sopprimere così l'incentivo delle affezioni patriottiche alla loro politica. Quindi e scuole e tribunali fatti tedeschi o slavi, e una burocrazia straniera, investita di pieni poteri a infliggerci ogni guisa di tormenti ».
      Poi, sollevandosi ad accenti di alta fierezza italiana, l'appello degli istriani diceva :
      «Noi siamo forti, se volenti: abbiamo esercito e flotta, il cui valore fu provato, e se ci mancò la fortuna, non subimmo per nulla alcuno di que' disastri, che costringono a ritirarsi dal cimento e permettono di piegare il capo al destino senza arrossire. Non ci fermeremmo anzi alle spalle di un nemico, che, prostrato altrove, leva di qui le tende per rivalicare le Alpi? Dove dunque la ragione dell'atteggiarsi a vinti e spandere ignobili lamenti e più ignobili consigli di rassegnazione?
      « Più delle sconfitte, in ogni modo nuoce le molte volte alle sorti di un popolo la esiguità degli spiriti. Il nostro giovine regno, che tanto ebbe d'uopo del soccorso straniero, non può aspirare a potenza senza glorie assolutamente proprie. La virtù delle armi, che pure abbiamo pronta a mostrarsi anche negli effetti, è condizione indispensabile a cementare l'unità della nazione, avvegnaché altrimenti il più legittimo orgoglio resti insoddisfatto, e i partiti addoppiinoSpassioni e pericoli allo Stato, e il Governo si faccia molle nella umiliata sua coscienza e nello spregio che lo incoglie in casa e fuori ».
      Parole fulgide di verità, parole troppo lungamente obliate! E dopo questi nobili accénti di fierezza italiana, dopo questa mirabile prova d'alto senno politico, gli istriani formulavano una commovente dichiarazione, in cui è racchiusó tutto quello spirito di sacrificio che


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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