Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAgoverno del Re a chiedere il Tirolo e le altre popolazioni italiane. Ma disse che ciò potrebbe riservarsi per altre future contingenze : che però, ove la guerra dovesse ancora venire ripresa, allora più l'Italia prendesse di Provincie austriache, tanto meglio sarebbe; ed avendogli chiesto se per tale eventualità egli sarebbe disposto a dare alla portata del nostro trattato maggiore estensione comprendendo nella parola Venezia il Trentino e l'Istria, di cui gli toccai più leggermente, egli mi rispose di sì, e mi autorizzò, dietro mia domanda, a dichiararlo ufficialmente a V. E. Si procederebbe ad un articolo addizionale al nostro trattato.
      « Ma non debbo nascondere a V. E. che la Prussia sente quanta gloria e quali vantaggi abbia ormai guadagnato nella sua breve guerra. Sente come lo scopo a cui tendeva sia, non che raggiunto, d'assai oltrepassato...
      « In tali circostanze la mia missione presso Re Guglielmo non ha alcuna possibilità di felice esito. Ho tuttavia chiesto al conte di Bismarck che cosa farebbe la Prussia nel caso che l'Italia rifiutasse di aderire all'armistizio del 2 agosto firmato dalla Prussia colla riserva della ratifica dell'Italia. Egli mi rispose che lo scopo della guerra previsto dal trattato dell'8 aprile era raggiunto, e che quindi la Prussia avrebbe invocato l'articolo 4 (se ben ricordo), secondo il quale il consenso delle parti contraenti all'armistizio od alla pace non potrebbe esser negato quando l'Italia avesse la Venezia, e la Prussia tenesse in mano un territorio corrispondente della Monarchia austriaca. Quando stavo per prendere congedo dal conte di Bismarck, egli mi disse : — Posso ora, generale, chiederle ufficialmente il consenso dell'Italia? — Risposi : — Poiché l'armist'zio deve cominciare solo il 2 agosto, io telegraferò a Firenze. »
      Il Consiglio della Corona, convocato a Ferrara, stabilì che nel trattare la pace si mettesse in campo una nuova delimitazione di confine. In un colloquio con Michelangelo Castelli, Vittorio Emanuele diceva :
      — Ricasoli dice che sino a che l'Austria possiede un, palmo di terra italiana, non sarà mai pace duratura, e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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