Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAmitazione) quasi esclusivamente nel Veneto, da cui trae poi non pochi articoli di consumo. Non si tratta dunque di due provincie, che economicamente possano in qualche modo vivere a sè, come era il caso della Lombardia e della Venezia, dopo Villafranca e Zurigo. L'Istria è per così dire contado di Venezia, e ben più che di Trieste, a cui concorrono maggiormente i Comuni de' suoi distretti superiori. Sarebbe dunque ultima rovina per essa che anco nei riguardi commerciali le fosse il Veneto paese estero, ossia ciò che non le fu mai in verun tempo, nemmeno allora che se ne operò nel 1810 quell'unica, brevissima e meramente nominale separazione, che fu la costituzione delle provincie franco-illiriche sotto il diretto dominio del primo Napoleone. Il Governo italiano prenderà certo tutte quelle disposizioni di guarentigia che crederà più opportune per ovviare agli abusi, ma terrà fermo all'assoluta impossibilità di scindere, mediante barriere doganali, contrade italiane che formarono sempre una sola regione economica.
      « D'altra parte la pesca, il piccolo costeggio, le costruzioni navali ed altre simili industrie, che fanno della Venezia marittima e delle coste dell'Istria uno scalo promiscuo non altrimenti che su di un lago indivisibile, reclamano le maggiori franchigie; — le reciproche leggi d'indigenato fra abitanti vincolati da sì numerosi e da si intimi rapporti di famiglia, non debbono accrescere le difficoltà e i danni delle frontiere innaturali; — il traffico dei prodotti delle terre possedute da cittadini italiani o da sudditi austriaci oltre il rispettivo confine politico, non può non essere argomento di speciali stipulazioni; — alla nostra gioventù non deve esser interdetto di frequentare le scuole d'Italia, non deve essere imposto l'iniquo giogo degli insegnamenti in lingua straniera; — ai patriotti che qui vennero a cooperare al vantaggio della causa italiana va ad ogni costo assicurato il salvo ritorno alle loro famiglie e ai loro interessi; — è debito infine di giustizia e di onore pel Governo italiano di riservare nel modo più acconcio tutta la questione nazionale su quelle parti tanto importanti d'Italia, valendosi
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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