Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAta; e il dolore delle sorti incompiute e della vostra immeritata sventura lo accompagnò sino all'ultim'ora del viver suo.
      « Nei tre anni che, dopo la catastrofe di Aspromonte, precedettero la guerra del '66, egli aveva rivolto tutta l'attività di cui era capace, — coadiuvato dal fiore degli esuli trentini e istriani già militi delle patrie lotte, — per iniziare dalle loro valli la prova finale della comune riscossa. Sull'Alpi Giulie dovea sorgere, secondo gl'intendimenti suoi, il vessillo della integrità dell'Italia e della emancipazione delle nazionalità spogliate, com'essa, del retaggio delle patrie loro dalla dominazione austriaca da un lato e dalla barbarie ottomana dall'altro. I calcoli di una politica paurosa di liberi moti popolari e cedevole ai divieti di una diplomazia intesa a mantenerci in sua tutela, impedirono che l'insurrezione facesse strada ad una guerra schiettamente nazionale e immune da ingerenze d'interessi non nostri. Nè l'esule magnanimo cessò per questo dall'additare, cogli argomenti del previdente pensiero, — dacché gli era stata attraversata l'azione, — al Governo che reggeva le nostre sorti, la via, che sola poteva condurre alla vittoria e sollevare nello stesso tempo l'Italia al grado di ministra di indipendenza e libertà ai popoli della Penisola Slavo-Ellenica; i quali, in quel supremo momento, guardavano ad essa come ad auspice della loro salute.
      « I consigli di Giuseppe Mazzini passarono purtroppo inascoltati e ne seguirono, coli'abbandono di Trento e di Trieste, i danni e le vergogne che tutti sanno. Ma la sua parola, informata alla perenne virtù del vero, sopravvive ai nostri .errori e sarà, quando che sia, conforto e guida alle riparazioni aspettate.'»
      Sin dal primo annunzio degli armistizi che nell'agosto 1866 troncarono le-speranze italiane, Mazzini aveva scritto queste memorabili parole :
      « Disonore e rovina! è disonore l'abbandonare terre italiane quando si hanno mezzi per rivendicarle; disonore il riconsegnare alle vendette nemiche paesi nostri, ai quali s'è fatto il dì prima sventolare dinanzi la bandiera della libertà, provocandone gli applausi e la
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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