Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE ORIGINI REMOTEseminato nel cosidetto « territorio », vale a dire nei pochi villaggi alpestri del circondario, divenne così ad un tratto, per l'opera favoreggiatrice del governo, una quantità non trascurabile. Quei pochi slavi indigeni divennero il centro d'una larghissima importazione di altri slavi reclutati in ogni parte dell'impero. Croati, boemi, ruteni, carniolini, carintiani : tutte le sfumature della razza slava servivano ad ingrossar le schiere che avrebbero dovuto un giorno costituire la maggioranza etnica di Trieste.
Tutti gli impieghi pubblici, ed anche quegli impieghi privati che dipendevano da elementi ligi al governo, furono dati agli slavi espressamente importati. Guardie di polizia, ferrovieri, operai dei cantieri : tutte le schiere lavoratrici pagate direttamente o indirettamente dal governo dovevano essere composte di slavi.
Che importava ai reggitori austriaci se quell'esercito slavo guardava più volentieri verso Pietroburgo che verso Vienna? Le velleità irredentiste del panslavismo si smorzavano agevolmente per effetto dei tangibili argomenti della benevolenza governativa. L'Austria a Trieste aveva un programma immediato da espletare; poco si curava della fede più o meno discutibile e delle mire lontane dei suoi nuovi strumenti, se essi le servivano subito a sopraffare l'odiato spirito d'italianità. Divide et impera è l'antico motto austriaco...
Questo ultimo attentato del governo austriaco all'italianità di Trieste era il più pericoloso di tutti. Contro il saldo elemento italiano veniva scatenato un elemento nuovo, giovane, ricco di forza d'espansione, libero da ogni scrupolo nella scelta dei mezzi. La lotta fu accanita. Le sempre nuove ondate di slavi, che dall'azione governativa venivano spinte contro la città, erano aiutate da sempre nuove forze finanziarie che venivano alla loro volta importate : Praga, Zagabria e ogni altro centro di slavismo, piantavano a Trieste le filiali dei loro maggiori istituti..Tutto fu messo in opera; e se l'italianità di Trieste potè ancora uscire incolume dall'aspra guerra, lo si deve alla magnifica forza di resistenza e all'incrollabile fede di quella popolazione,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (135/218)
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