Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAspirato, nel quale la sacra bandiera tricolore, smessa la gramaglia, sventolerà sulla torre di San Giusto, simbolo di redenzione e di gloria ».
      A Padova, all'entrata solenne del Re, tra i gonfaloni delle cento città d'Italia figuravano quelli di Aquileia, Grado, Gradisca, Gorizia, Trieste, Capodistria, Pola e Albona, coi nomi, stemmi e colori.
      Una commissione, preposta dal Governo al soccorso degli emigrati italiani di Roma, del Trentino e dell'Istria, andò incontro al Re con due bandiere nazionali, l'una con lo stemma di Trento e l'altra con quello di Pola, accolte con vivissimi applausi dalla popolazione.
      Nè là soltanto figurarono le bandiere d'Italia e del Trentino, chè molte altre se ne videro esposte dalle finestre delle case, e tutte velate a lutto in segno di partecipazione al dolore di famiglie italiane ancora divise dalla madre patria.
      Gli emigrati e gli studenti presentarono indirizzi al Re; e il municipio deliberò di far incidere sul monumento eretto ai martiri caduti per la unità d'Italia il nome di quel Leonardo D'Andri da Capodistria, del cui valore parlano con alto encomio i rapporti ufficiali della battaglia di Custoza.
      L'Italia ufficiale non dimenticava. Bettino Ricasoli, Presidente del Consiglio, dichiarava in una circolare ai prefetti, che il Regno attendeva le occasioni propizie a conseguire ciò che ancora gli mancava...
      A Vienna tutte queste manifestazioni suscitavano malumore : e per trarre in inganno l'opinione pubblica, il governo austriaco fece inserire nei giornali viennesi una nota del tenore seguente :
      « Notizie da Firenze annunziano che il ministro presidente barone Ricasoli ha notificato ai corifei degli itali anissimi di Trieste ed Istria, che il Re ha giudicato assai sfavorevolmente la loro condotta, essendo ferma volontà del Re di aver non solo pace, ma eziandio amicizia con l'Austria ».
      Ma l'ufficiosa Nazione di Firenze s'affrettava a dichiarare la notizia viennese affatto priva di fondamento.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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