Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE ORIGINI REMOTEstato d'assedio portato in molte città, per tutte queste inutili violenze contro il grido della parentela che non si può soffocare.
« Io non accuso, compiango; deploro i fatti, e constato che non è possibile, anche con buone intenzioni, uri Governo regolare in paese conquistato. La conquista, per vivere, opprime; è costretta alle offese dalla necessità della difesa; invano s'affatica a risolvere il problema delle riforme conciliabili colla sua interna sicurezza. Il paradosso è condannato all'immobilità protetta dalla forza brutale (bene/).
« Ciò è evidente : accettando il trattato di pace, non siamo obbligati a capitolare colla verità, nè a correggere la geografìa.
« Non è colpa però confessare le nostre aspirazioni nazionali, sebbene esse sieno lasciate oggi, più che all'incerta aggressione della forza, al progressivo svolgimento del diritto, a quel principio di nazionalità che è il nuovo dogma, il quale s'impone ed invade ».
E l'on. Torrigiani rispondeva :
« L'on. Cairoli ha fatto vibrare una corda che suona vigorosa in tutti i cuori italiani... »
La corda, infatti, vibrava tanto vigorosamente, che anche da lontano ne udivano il suono. Lo udì Bismarck, il quale inviò all'ambasciata prussiana in Italia questa nota, della quale l'ambasciatore Usedom diede comunicazione a Mazzini :
« L'Italia e la Germania sono circondate da popoli che tendono ad ingrandirsi alle loro spese. Al nord l'Inghilterra pesa sull'Alemagna; e un giorno l'Oriente verrà a premere sull'Italia. Al sud, al sud solamente, risplende per ambedue la stella dell'avvenire, al sud, dove l'Ale-magna s'appoggia sull'Italia, dove l'Italia ha innanzi a sè il Mediterraneo, che può ridiventare un lago italiano.
« Il popolo che fece 1814, 1848 e 1866 è il vero alleato di quello che fece 1848, 1849 e 1860.
« Alla fine dell'anno corrente,' la Germania dovrà formare un solo Stato potente che si estenda dal Baltico alle Alpi, dal Reno alla Vistola e alla Drava. L'Italia non
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
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Pagina (143/218)
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