Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE ORIGINI REMOTEsono tutta un'evocazione del triste servaggio : « Specchia l'onta del giallo e del nero, — jremebonda Trieste nel mar ».
      Più tardi Felice Cavallotti doveva dar espressione ai suoi sentimenti avversi all'Austria e farne oggetto di programma di partito in questo passo del suo Patto di Roma :
      « Lo stato attuale dei nostri vincoli co 11'Austri a (e peggio un ulteriore rinnovamento) urta nel paese contro insuperate repugnanze. La possibilità apparsa all'indomani della grande guerra balcanica, di un punto di contatto fra la politica dei due Stati, dove potesse coincidere il loro reciproco interesse col soddisfacimento di ragioni nazionali, quella possibilità venne presto scomparendo, parte per errori diplomatici (Congresso di Berlino), parte per forza intima di memorie e di cose. Da allora il patto fra i due Stati rappresentò un'intima antinomia, rivelantesi tale ad ogni pie sospinto. Aspirazioni non soffocabili, speranze di combinazioni deluse, ricordi, suscettibilità e sentimenti offesi, e 1 olocausto magnanimo dell'ultimo martire, e lo sviluppo degli eventi nella penisola orientale aiutarono il progressivo dissociarsi degli interessi.
      « I fatti poi dell'anno scorso, suscitati dal console Durando, il rincrudimento dei rigori, dei processi, delle sevizie contro gli Italiani dell'Impero, in ispecie contro la coraggiosa stampa italiana del Trentino e d'oltre I-sonzo; la caccia feroce alla coltura italiana, la violenza e l'affronto al nome italiano nell'ultimo scioglimento della Pro Patria han dimostrato chiaramente, da un lato, quanto nell'alleanza vi sia di condizioni impari, di umiliante e di intollerabile per noi; han posto dall'altro il governo d'Italia in penosa flagrante contraddizione coi propri vanti e coi propri doveri. Infatti è incompatibile gloriarsi nello stesso tempo di far rifiorire all'estero le scuole i-taliane, di tener vivo ed alto in ogni lido lontano l'amore al nome e alla lingua della madre patria italiana, e disinteressarsi delle persecuzioni che ai nostri stessi confini colpiscono a sangue lo spirito e l'idioma nazionale, e tutto ciò che è pensiero della nostra nazionalità.


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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