Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAmantenere in ogni occasione ed in tempi difficilissimi i principi costituzionali e di libertà... »
      E la seduta fu tolta. Altre manifestazioni di lutto si ebbero, imponenti e solenni, in tutte le terre italiane soggette all'Austria.
      • E sulla tomba del Gran Re, l'Italia irredenta riafferma i suoi voti, le sue speranze, i suoi diritti. I deputati Cairoli, De Sanctis e Compans la rappresentano ai funeri. Deputazioni da Trieste, da Trento, da Gorizia, da Capo d'Istria, da Pirano, da Parenzo, da Rovigno, da Di-gnano, da Pola, da Pisino, da Albona, traggono a Roma, recando corone che vengono deposte sulla tomba del Re : solenne attestato di riaffermazione della loro i-talianità e del pensiero supremo dell'unità della patria.
      A questa immensa voce di dolore rispose da Caprera Garibaldi, che mandò agli irredenti queste parole :
      « II grido patriottico di Trieste e Trento deve trovare un'eco in tutti i cuori italiani; ed il giogo dell'Austria, non migliore del Turco, deve finalmente infrangersi dal collo dei nostri fratelli ».
      Nella commemorazione del morto Re, fatta da un figlio della Venezia Giulia, erano queste parole :
      «... Se a noi fu vietato il plebiscito della vita, nel 1878 facciamo il plebiscito della morte, — nessuna forza al di là d'Isonzo nè di qua riesce a vietarcelo...
      « Ei morì senza poter rompere il laccio a' suoi figliuoli di Trento e a quelli della Gorizia, di Trieste, dell'Istria, senza poter rompere il laccio nostro. Ma forse non beneficò egli anche noi? Forse che Vittorio non fece molto anche per gli italiani delle Istrie?... Oh sì, egli fece molto anche per noi diseredati di una libera terra... Benedizione alla memoria del buon Re Vittorio, padre dell'italiana famiglia; benedizione e lagrime sul suo sepolcro, anche da parte dei suoi figliuoli di Trieste, dellaGorizia, dell'Istria!____
      « Fratelli d'Italia, se per la salute e sicurezza della patria italiana è necessario che noi siamo gettati in mare, che le Istrie siano sacrificate, noi ci rassegneremo, per l'Italia, a perire; ma non si domandi da noi anche il sacrificio empio di rinnegare il sangue e il nome della
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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