Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE ORIGINI REMOTE
      « Ci siamo rivolti ai vecchi Comitati del Veneto per eccitarli a ricostituirsi nell'uno o nell'altro modo, come meglio fosse loro sembrato, a vantaggio della nostra causa, italiana e veneta insieme. Pur troppo, sebbene io abbia poi ripetute le pratiche col maggiore mio impegno, non si riuscì ad alcun effetto. Il moderatismo si appalesò tutt'altro che erede dello spirito di Cavour. Ad ogni pigmeo, la cui azione sia pure le mille miglia lontana dal compromettere l'atteggiamento del governo, sembra di avere una gelosa missione diplomatica di faccia all'estero, e quindi di dover essere ancora più riservato dei più riservati uomini di Stato.
      « Non volli trascurare di indirizzarmi anche ai campioni della Destra per averne, almeno in ombra e per mezzo dei loro confidenti più sicuri, una qualche parola, che ci permettesse di camminare per la giusta via, di trattare la nostra causa senza venir meno al programma del nostro partito. Ma anche quest'altro tentativo faLì intieramente____
      « Intanto si rinnovavano da Roma, da Napoli, da Trieste, dall'Istria dove si moltiplicarono i Comitati di colore diverso, le più pressanti istanze per programmi di ogni genere, già avanzate fin dai primi moti della crisi di Oriente, e alle quali s'era potuto corrispondere con atti presso il Governo e presso i capi-partito da acquietare i discorsi progettisti. Le rinnovate insistenze mostravano poi questa volta indubbie velleità di parecchi a mettersi sulla scena. Grande era il pericolo che ne uscisse una babilonia da disonorarci.
      a D'altra parte, a richiamare energicamente, come si sarebbe dovuto, tutte queste schiere variopinte all'ordine dei vecchi Comitati, che funzionarono fino dal 1868, si sarebbe potuto prendere apparenza di volgari ambiziosi di faccia al mondo volgare. Infine, era pur d'uopo riconoscere che gli uomini di Destra già a capo del nostro movimento, e che non fecero mai questione di partito, erano lasciati a sè qui nel Regno dai loro compagni di fede politica, mentre invece i nuovi capitani dei nuovi gruppi vantavano con verità di avere dietro di sè partiti nazionali in loro appoggio.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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