Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAe ciò per non iscoprire discordie, tanto più che speriamo... ricondurre al lor posto i fuorviati. Già, del resto, l'atto nostro speciale che facciamo col tuo mezzo, basta per sè medesimo a dar a capire che, mentre siamo tutti uniti al o stesso fine, possiamo non essere contenti di tutto ciò che si opera per conseguirlo.
      « 4. Svolgere, quanto al merito della questione, le idee appena abbozzate nell'indirizzo che ti mandiamo, e insistere particolarmente sul grande pericolo di perdere forse per sempre l'occasione di provvedere alla sicurezza del Regno al suo lato d'oriente, quando non si sapesse cogliere quella che l'odierno sviluppo degli avvenimenti può offrire.
      « E correggi due gravi errori assai comuni, cioè : a) che l'Austria senza l'Istria sarebbe r'mossa dall'Adriatico, mentre invece le rimarrebbe sempre un litorale sei volte più esteso, e portuoso del pari: b) che Trieste, per essere un porto, come Venezia e Genova, che serve alla Germania, dovrebbe appartenere di necessità all'Austria o alla Germania. Non è Trieste fuori della linea doganale austriaca, sì che oggi stesso è come una città estera appunto nei riguardi commerciali di confronto alle regioni transalpine? Quelli che con tanta pace fanno e risolvono contro di noi la ipotesi della Germania a Trieste, non pensan che ciò sarebbe per l'Italia e per Venezia una suprema sventura? Che diverrebbe il nostro Regno con auell'immane corpo a ridosso, sulle nostre Alpi, sul già sempre nostro Adriatico? Non vorrebbe e potrebbe esso fare di Trieste il principale porto e di Pola la principale fortezza del Mediterraneo?
      « Allora sì che Venezia potrebbe dirsi condannata al destino di Torcello. E siamo noi soli, che abbiamo interessi contrarii a queste cupidigie germaniche, o non sarebbe per l'Europa la questione della Germania in I-stria come quella della Russia sul Bosforo? Sono veramente curiosi questi grandi politici! Ove si tratti degl'interessi nostri, s'è poeti, s'è gente meschina e fatua a formare la più piccola congettura, la quale apparisca loro avventurarsi al di là di ciò ch'essi dicono il campo_ 168 ~


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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