Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAodierna, pur sempre gravemente deplorando l'indirizzo del Governo nella politica estera;
      <( Delibera :
      a Che i patrioti qui convenuti debbano adoperarsi, per quanto da loro dipende, a promuovere nelle cittą e terre d'Italia, dove hanno dimora o influenza, insieme ai tiri a segno, gli studi, gli esercizi e le discipline della milizia, nella gioventł valida alle armi, ordinando militarmente le forze vive della nazione;
      « Ed affida ad apposita Commissione l'incarico di redigere uno statuto, il quale, in nome del comune patriottismo, stabilisca le norme di una federazione nazionale dei tiratori a segno, la quale abbracci, senza distinzione di parte, quanti sono italiani, amanti del loro paese.
      « Gli adunati inviano, sciogliendosi, un riverente saluto di riconoscenza e d'affetto al generale Avezzana, preside onorario della presente riunione ».
      L'effervescenza cresceva ogni giorno; i giornali erano pieni di notizie di comizi, di commemorazioni, di atti dimostrativi. La questione di Trento e di Trieste primeggiava sopra ogni altra, malgrado il governo seguitasse a fare tutti gli sforzi per evitare che avvenisse qualche cosa d'irreparabile. Tuttavia fatti clamorosi accaddero, come la vio'enta dimostrazione contro il Consolato austriaco a Venezia.
      A ragione potč dichiarare pił tardi il Circolo Garibaldi di Trieste, centro dell'agitazione irredentista : « Sarebbe bastata nel 1878 una nostra parola per rendere inevitabile la guerra fra l'Italia e l'Austria. Ma in quel momento ci si fece conoscere che l'Italia non era pronta, che essa correva rischio di subire nuove jatture : e noi abbiamo frenato i palpiti del cuore ed abbiamo aspettato. Le vicende di quell'anno saranno pubblicate un giorno ».


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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