Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtalia, affermava che il conte Andrassy aveva dovuto minacciare « la conquista del Quadrilatero, contro questa Italia così avida di terre ».
      La Neue Freie Presse, più esplicita, ripeteva le parole dette dal ministro Andrassy in seno al Comitato della Delegazione austriaca, che cioè l'Austria « deve mettersi in sicuro mediante l'offensiva contro l'Italia, e che per questa sicurezza le è necessario il riacquisto del Quadrilatero. »
      E soggiungeva che « in cospetto delle nuove manifestazioni nazionali, e quindi delle nuove velleità an-nessioniste dell'Italia, il conte Andrassy ha avvertito questo paese, che risponderebbe con una dichiarazione di guerra, a qualunque pretesa idea annessionista sul Trentino, o su qualunque altro paese dell'Austria ».
      E quindi ricominciano le boriose minacce di « u-na passeggiata militare su Verona, troppo facile, perchè siavi da trarne argomento di gloria ».
      In questo coro furibondo la stampa ungherese va d'accordo con la viennese. Il Pester Lloyd non è da meno della Deutsche Zeitung e del Fremdenblatt.
      La morte di Vittorio Emanuele e le grandiose manifestazioni delle terre irredente danno nuova esca al furore della stampa austriaca, che si abbandona alle più volgari escandescenze.
      Il Fremdenblatt amaramente esclamava che « perfino le sconfitte hanno concorso all'ingrandimento del Regno d'Italia ».
      Il Neues Wiener Tagblatt intitolava un suo articolo Il vinto di Custoza.
      La Neue Freie Presse ricordava che « non è ancora spento nell'Impero il sentimento ostile verso il rapitore di due provincie ».
      Il giornale viennese aggiungeva :
      « II Governo austriaco però non solamente sorveglia attentamente, ma è pronto a tutto; ricordino gl'italiani che esso non è solamente prudente, ma anche a volte aspro; nè si illudano di potere ancora mangiare le uve delle Alpi.
      « Queste uve, se lo rammentino essi bene, sono acer-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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