Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE ORIGINI REMOTEbe, molto acerbe, acerbissime. Nemmeno il più focoso garibaldino, specialmente se si trovò al combattimento del monte Suello, dovrebbe aver la voglia di tirar fuori la polverosa camicia róssa per la quinta riscossa contro l'Austria. Sarebbe una impresa abbastanza priva di speranza!
      « L'Italia è diventata a spese nostre una e libera, ma noi abbiamo il diritto di esigere che si attenga al precetto : non desiderare gli averi del tuo vicino. »
      Lo stesso giornale,, nel maggio 1878, ritornando sulle continue manifestazioni dell'Italia e commentando alcune parole pronunziate in Parlamento dal ministro degli Esteri, esclamava : " « 0 Italiam venalem, si emptorem inveneris! « L'Italia ha tutte le pretensioni d'una grande potenza, senza avere i mezzi per rappresentarla in realtà. Essa è dunque costretta a raggiungere i suoi intenti per vie oblique. »
      Questo linguaggio provocante non poteva che rinfocolar l'incendio in Italia : e le dimostrazioni seguitavano in varie forme.
      Il generale Avezzana pubblicava questo proclama ai giovani emigrati triestini-istriani :
      « Abbiate, cari giovani, profonda fede nella liberazione delle vostre terre! Io ve lo posso dire, perchè per ben quarant'anni anch'io ebbi incrollabile fede nell'avvenire della comune patria Italia, e la mia fede fu riposta nel vero. Così accadrà, e presto, anche per le amate vostre terre, ancora, purtroppo, disgiunte dalla patria comune, e dico che avverrà indubbiamente, perchè i sacrosanti diritti dei popoli non possono, non debbono rimanere invendicati.
      « Tollerate ancora, con pazienza, con dignità, con fermezza, le dure pene dell'emigrazione, e siate sicuri che se per liberare le terre vostre fosse pur d'uopo affrontare colla forza il secolare nemico, tutto il paese compatto scenderebbe in campo in prò dei fratelli irredenti, perchè l'Italia non può sussistere senza ottenere i suoi naturali confini. »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 199

   

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