Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAE Giovanni Bovio, altro strenuo combattente per la causa degli irredenti, scriveva agli emigrati triestini-istriani :
« Il maggior dolore che, o per malizia di fortuna o di despoti, possa toccare ad un uomo è il vedersi esule in casa propria. Ma è appunto questa condizione assurda che affretta il compimento di una nazione. Non vogliamo chiamare stranieri i triestini e gl'istriani, nel cui sguardo vediamo il riflesso del sole italico, sulla cui lingua suona la parola di Dante e di Mazzini, e per i visi dei quali scorgiamo il nostro aspetto istesso! »
Anche Raffaello Giovagnoli fece udire la sua voce. Richièsto di collaborare ad una pubblicazione a favore degli emigrati goriziani, triestini ed istriani, dichiarava di concorrere volentieri a quell'opera rispondente al suo profondo sentimento di affetto per i fratelli del Trentino, di Trieste e dell'Istria ed al profondo odio che gli fremeva nell'animo « contro la maledetta aquila bicipite e contro l'esecrata Casa d'Asburgo ».
« lo non credo soltanto, — soggiungeva, — che gli italiani debbano volere ricuperare quelle provincie, che sono nostre, perchè sono nostre; ma credo fermamente che esse si abbiano a ricuperare e per liberare i nostri fratelli dalla schiavitù e per assicurare la nostra indipendenza, di fronte alle posizioni minacciose che occupa il nostro secolare nemico. In tale quistione, io sono più radicale ancora e mi spingo più in là : io credo che l'Italia non possa esistere, come nazione gagliarda e potente, se non acquista l'assoluto ed esclusivo dominio dell'Adriatico, che sotto i Romani fu lago romano, che sotto la Repubblica Veneta fu lago veneziano e che oggi deve diventare lago italiano, a costo di qualunque sacrificio ».
Negli stessi giorni Aurelio Saffi, ardente milite della causa degli irredenti, indirizzava agli emigrati questo nobile scritto, ch'era una sintetica pagina di storia ed un mirabile esempio di profetica visione :
«Cittadini e fratelli. Non esuli, non ospiti, ma fratelli e cittadini voi siete, invero fra noi. La terra che vi die-
— ! 80 —
| |
Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 1. Le origini remote (Da Campoformio alla Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 199 |
|
Pagina (180/218)
|
Giovanni Bovio Dante Mazzini Raffaello Giovagnoli Trentino Trieste Istria Casa Asburgo Italia Adriatico Romani Repubblica Veneta Aurelio Saffi
|