Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAsi vada preparando, quali intendimenti si proponga, quali risultati si riprometta. Sono molto lontani da noi i tempi nei quali erano possibili anche nella politica e-stera, anzi più in questa, mutamenti subitanei, sorprese incomprensibili. L'Italia ha acquistato il doloroso convincimento che la Francia non le è benevola e può, ad un dato momento, diventarle ostile. Ciò le impone l'obbligo di assicurarsi il domani, l'avvenire.
« La Germania e l'Austria-Ungheria a loro volta si avvidero che in tale stato di cose e d'animi, potevano ormai contare su di noi con sicurezza, e l'alleanza fu certo conclusa moralmente, cioè nella sostanza, se anche nessuno può parlare di patti formali... »
E a Vienna? quali erano le disposizioni nei riguardi dell'alleanza con l'Italia?
Il senatore Chiala mette in rilievo che quest'alleanza vi appariva desiderabilissima nell'eventualità d'una guerra con la Russia : eventualità che nel 1881 poteva non apparire lontana. E aggiunge queste notevoli parole :
« Il sommo dell'abilità, da parte della diplomazia austro-ungarica, consisteva nel condurre le cose in modo da lasciar parere che l'Italia fosse maggiormente interessata dell'Austria a entrare nell'alleanza. E, a esser franchi, conviene ammettere che a Vienna si fu molto più abili che non a Roma, sebbene, in fondo, l'esito finale sia stato egualmente prospero per i due paesi ».
Lanciata dalla stampa viennese, accolta con entusiasmo da una parte della stampa italiana, l'idea d'un viaggio dei Reali d'Italia a Vienna divenne l'argomento del giorno.
Depretis s'affrettò a far dichiarare che mai questo progetto era stato discusso dai ministri italiani, nè era probabile che essi dovessero deliberare in merito.
La questione doveva evidentemente interessare da vicino il conte di Robilant, ambasciatore d Italia a Vienna.
« È chiaro (così egli scriveva al Mancini) che J'Au-
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