Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAa confessione è stato comprovato dalla risultanza dei fatti che egli nel 16 luglio 1878 avendo lasciato tutti gli effetti appartenenti all'Erario, fuggì, infrangendo il prestato giuramento, dalla stazione di Trieste; che egli nel
16 settembre oltrepassò il confine austro-italiano per recarsi a Trieste onde obbedire ad un incarico avuto dal Comitato della gioventù di Trieste libera e attentare nel
17 settembre 1882 in quella città alla vita di S. M. I. R. Apostolica mediante esplosione di due bombe, e con ciò aprire la strada affinchè Trieste venisse staccata dal vincolo unitario dello Stato; che egli però nel 16 settembre venne arrestato coll'aiuto di tre civili ed un gendarme al quale egli si oppose con un'arma omicida e ferì mediante un colpo di revolver, e venne trovato in possesso di un revolver e di due proiettili che dovevan-si considerare come armi proibite.
« Esso quindi, pel crimine di lesa maestà, di opposizione contro una guardia militare, nonché pel crimine di diserzione in tempo di pace e per la contravvenzione alla patente di porto d'arme, in conformità al paragrafo 335, lettera B 97 e 45 A, del Codice penale militare, unitamente alla espulsione dalla I. R. Armata, deve venire condannato alla morte, mediante capestro, ai sensi dei paragrafi 208, lettera D, del Codice penale militare, paragrafo 36 della patente pel porto d'armi, 24 ottobre 1852, con la perdita delle armi, viene obbligato al pagamento delle taglie di fiorini 24 spettanti in parti uguali alle cinque persone che lo arrestarono.
« Dall'I. R. Tribunale militare supremo, Vienna 4 novembre 1882.
« Knebel, tenente feld-maresciallo ».
Il 18 dicembre, alle 10 di mattina, il Consiglio di guerra fece condurre il condannato alla sua presenza e gli comunicò la sentenza di morte da eseguirsi mediante capestro, nel cortile della caserma grande.
Oberdan accolse impassibile la lettura della sentenza. Quando ebbero finito di leggere, egli disse semplicemente : grazie. Fu ricondotto nella sua cella e guardato a vista da due soldati con la baionetta inastata.
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