Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAriforme sociali, per la giustizia : riforme economiche, per la forza : armi, armi, armi, per la sicurezza.
« E armi, non per difendere, ma per offendere. L'Italia non si difende che offendendo. Altrimenti sarŕ invasa.
« La gioventů italiana ci pensi. E si stanchi di far sempre accademie e schermaglie di parole noiose, sfer-ravecchiando dietro i sofisti.
« Confortiamo la memoria di Guglielmo Oberdan, che si č sacrificato per colpa nostra e per noi.
« E leviamo, tra dieci anni, su l'ultima cresta delle Alpi nostre, un monumento a Caio Mario e a Giuseppe Garibaldi, col motto :
«STRANIERI, A DIETRO»
Due giorni dopo, Carducci tuonava ancora :
« Italiani, facciamo un monumento a Guglielmo Oberdan!
« Ma no, monumento. La lingua accademica di questa etŕ gonfia e vuota mi ha tradito. Volevo dire : Segniamo sur una pietra, che resti, la nostra obbligazione con Guglielmo Oberdan.
« Guglielmo Oberdan ci getta la sua vita, e ci dice : Eccovi il pegno. L'Istria č dell'Italia.
« Rispondiamo : Guglielmo Oberdan, noi accettiamo. Alla vita e alla morte.
« Riprendemmo Roma al Papa : riprenderemo Trieste all'Imperatore. A questo Imperatore degl' impiccati... » '
Fu un plebiscito di dolore e di sdegno in Italia.
L'Associazione Democratica Bolognese votň la seguente protesta, dettata da Aurelio Saffi :
« Confortiamo la memoria di Guglielmo Oberdan che si č sacrificato per colpa nostra e per noi.
« L' Associazione Democratica Bolognese fa sue queste parole di Giosuč Carducci, e sente il meritato rimprovero, per quanti sono italiani, il debito dell'ammenda.
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