Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAzia per Lui, perchè sapevamo che la sua vita era sacra alla Patria e alla giustizia, e ci sarebbe parso di profanarla chiedendo mercè per essa ai carnefici dei nostri migliori.
« Confortiamo la sua memoria e il santo dolore della sua povera madre,-apparecchiando l'Italia a combattere le supreme battaglie dell'umanità pel proprio e per lo altrui diritto.
« È questo l'obbligo nostro; per questo si riaccenda nell'animo degli Italiani la fiamma dell'antica virtù. »
« Io non so — esclamava Imbriani al primo annunzio della tragedia — come ti abbiano spento : se col piombo che uccise Antonio Sciesa, o col laccio che strangolò Tito Speri. So però che il cadavere tuo — col petto squarciato o col rotto livido collo — si è ora posto attraverso di questa corrente putrida di codardia che la Pàtria nostra trascinava ai piedi degli Absburgo!»
E poi ancora : « Il suo martirio è il nuovo simbolo del patrio riscatto : ultimo fra i martiri d'Italia per ragion cronologica; fra i primi, se intelletto di patria non falla, per alta coscienza e determinato volere ».
Ed Ettore Socci : « La vita di Guglielmo Oberdan si compendia in amore alla madre, amore allo studio, amore alla patria... Giovani, amate, studiate e accingetevi ad affrontar la morte per la nostra patria ».
E Giovanni Bovio : « Oberdan, chiudendo il martirologio italiano, riapriva la tradizione italica. Il canape che lo strangolava, intrecciato alla nostra bandiera, indica che il nuovo diritto pubblico passerà sopra l'Austria ».
Augurali parole, che forse il destino sta mutando in realtà...
| |
Patria Italia Italiani Imbriani Antonio Sciesa Tito Speri Pàtria Absburgo Italia Ettore Socci Guglielmo Oberdan Giovanni Bovio Austria Oberdan
|