Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAterpretare in un modo non corretto le .manifestazioni di commiserazione, che non possono a meno di destarsi nel nostro paese. »
Avvennero, infatti, dimostrazioni in molte città d'Italia. Vi furono assoluzioni accompagnate dagli applausi delle folle.
La stampa francece credette giunta l'ora di staccare comp'etamente l'Italia dall'Austria; e il Journal des Débats caldeggiò con esplicite parole un'intesa francoitaliana.
L'ufficioso Popolo Romano rispose :
« In ordine ai nostri rapporti coll'Austria-Ungheria, bisognerebbe supporre che essi poggiassero sopra una base assai fragile, se gli avvenimenti di questi giorni fossero stati sufficienti a scuoterli.
Al di qua e al di là dell'Isonzo eguale è il desiderio, ed eguali, — diciamolo pure, — sono i vantaggi di mantenere e consolidare i rapporti di buon vicinato esistenti; e queste cose si sanno a Vienna così bene come a Roma.
« D'onde, eguale l'interesse che l'incidente Oberdan, il quale, del resto, noi francamente deploriamo, non lasci traccia nelle relazioni dei due Stati... »
Con queste disinvolte parole del suo giornale, il governo credette d'aver convenientemente chiuso l'incidente : e l'alleanza seguitò per qualche tempo a vegetare nel chiaro-scuro, senza attrarre m modo specia/Ie la pubblica attenzione.
Alla Camera, dal banco dei ministri, venivano sempre espressioni ambigue : ravvicinamento, cordiali rapporti, unione; ma di alleanza vera e propria non si parlava.
Quando se ne ebbe notizia più positiva, le opinioni si dimostrarono generalmente favorevoli. La gran voce di Garibaldi era muta per sempre : e spenta era pure quella del generale Avezzana, che aveva impersonato l'agitazione per le terre irredente. 11 partito d'azione non aveva più i fremiti antichi...
Significative, per il giudizio dell'opinione dominante
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