Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsembrare assai meno italiane di oggi. La città di Lus-sinpiccolo, ad esempio, aveva una percentuale di parlanti italiano minore di oggi. Lo sviluppo della navigazione ha portato immediatamente, senza coercizione di sorta, uno spontaneo, impetuoso sviluppo dell'italianità. Così avviene nella campagna. I contadini slavi, che vivono dentro la sfera di azione di una città italiana, parlano italiano. L'apprendono spontaneamente...
Lo stesso Gayda traccia con perfetta evidenza e verità, in brevi parole, il programma d'azione dell' Austria.
È semplicissimo : suscitare una immigrazione artificiale di gente slava nei centri italiani, creare agli immigrati slavi una posizione di privilegio, un diritto di dominio quasi esclusivo sulle masse indigene, sostituire quotidianamente, sistematicamente, dove c'è un posto vuoto, uno slavo ad un italiano, dal manovale della ferrovia al direttore delle poste, dal piccolo oste del suburbio al gran banchiere.
Il fine era evidente : eliminare ogni ragione, di qua e di là dei confini, di sollevare una questione italiana : e creare invece un sistema nazionale di confine ostile al Regno...
Nel discorso pronunciato a Firenze nel 1890, Francesco Crispi ebbe una frase infelice.
Accennando alle terre irredente egli fece parola di una « zona grigia », volendo significare luoghi d'ambigua nazionalità. Questa trista espressione era del resto intonata all'elogio che Crispi, allora caoo del governo, fece in quel suo discorso dell'Austria, dicendo che bisognerebbe crearla ove già non esistesse...
Salvatore Barzilai rispose al discorso di Firenze con una pubblicazione, in cui la questione delle terre irredente era largamente trattata.
L'italianità della Venezia Giulia — egli scriveva — non dovrebbe oggimai essere più contestata da alcuna
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