Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAcompleta di quelle provincie. I tedeschi nel Trentino inferiore, come elemento, non esistono; si conta solo qualche centinaio d'essi nei centri principali, dove sono impiegati o militari. Nelle alte valli a pie delle Alpi sussistono ancora alcune popolazioni di origine teutonica; ma lassù pure, malgrado l'ostilità del governo e dello Schuloerein germanico, l'elemento italiano va guadagnando gradatamente terreno sul tedesco, che subisce il naturale processo di assimilazione.
L'italianità del Trentino, — disse l'on. Battisti, — ebbe un solo sostenitore : l'Austria. Fu l'Austria che inferocendo sempre più e cinicamente negando agli italiani ad essa soggetti ogni più piccolo diritto, li mantenne in stato di ribellione, li ritemprò nella lotta, nell'amore alla patria; fu l'Austria che di tratto in tratto obbligò gli italiani del Regno a scuotersi quando udivano i colpi del bastone tedesco, laceranti carni italiane. Ma furon sobbalzi, sussulti momentanei. La parola d'ordine che da Roma giungeva ai giornali era : silentium! Le cronache di Trento e Trieste furono soppresse da tutta la stampa. La Triplice continuava a rinnovarsi. I problemi degli italiani in Austria, i problemi dell'Austria stessa eran sistematicamente trascurati. Ogni sfregio fatto agli italiani irredenti veniva sottaciuto, nascosto...
I trentini furono dall'Austria artificialmente uniti ad un'entità amministrativa tedesca : il Tirolo. Così si sperava di poterli più agevolmente snazionalizzare. Ed a compiere quest'opera di adulterazione etnica, furono chiamate tre associazioni di propaganda tedesca.
Una è lo Schuloerein, di cui più sopra è stato fatto cenno : è la maggiore.
Eguale azione, ma principalmente diretta ai nostri confini, spiega la Sudmarh, la cui attività « deve estendersi dallo Stelvio all'Adriatico » e il cui pensiero « de-ve essere rivolto all'avvenire », cioè al dominio del golfo di Venezia!
Una terza lega entrò in campo col nome di Tiroler Volksbund; una vera singolarità nel suo programma era quella di volere accomunare nell'azione ostile all'italianità, tedeschi e ladini.
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